domenica 4 maggio 2014

il fieno maggengo: la natura ci insegna


 Chi ha la fortuna di vivere a contatto con la natura, svolgendo mansioni che inevitabilmente portano a conoscerne le caratteristiche e a rispettarne i ritmi, sa che ogni stagione è fonte di una ricchezza impagabile, per le informazioni in grado di fornirci.
Ci accorgiamo di quanto siamo..."cittadini" quando non abbiamo più la percezione del passare del tempo scandito dalle caratteristiche proprie di ogni stagione, di ogni mese: ci dimentichiamo cioè che ogni periodo ha, per natura, le sue caratteristiche specifiche, di cambiamenti climatici, di semina, di crescita, di raccolta e così via. E passiamo invece da una stagione all'altra, sopraffatti come siamo dalla frenesia dei nostri impegni, con il rischio che anche la nostra alimentazione quotidiana sia, grossolanamente, sempre la stessa.
A maggio per esempio si raccoglie il fieno, detto appunto maggengo, che ha delle caratteristiche particolari, perchè è  un fieno di primo taglio, foraggio di prato naturale raccolto in campo, trinciato, pressato e confezionato così da conservare inalterate le caratteristiche nutrizionali originali dei suoi componenti: graminacee (Lolium Italicum, Phleum Pratense, Festuca) e leguminose (Medicago Sativa).
Il primo taglio maggengo è ricco di carboidrati (fibra e zuccheri), proteine, minerali e vitamine che garantiscono la composizione nutrizionale ideale per il mantenimento della salute e vitalità degli animali, quali per esempio, il cavallo. 
I maggiori esperti in questo campo ci insegnano come una dieta sana ed equilibrata sia fondamentale per favorire la salute dell’animale ed evitare l’insorgere di stress psico-fisico
Forse non ce lo ricordiamo, ma per noi vale lo stesso concetto nutrizionale e di equilibrio psicofisico: dalla qualità del nostro nutrimento quotidiano dipende infatti la nostra energia fisica e quella mentale. Potremmo allora approfittare di questo periodo, per curiosare e scoprire che la natura ci offre altri tipi di cereali, al di là del -costantemente presente sulle nostre tavole-frumento raffinato, più interessanti dal punto di visto nutritivo, degustativo, sia visivo che di sapore, ma soprattutto immunitario ed energetico (cioè a incidere sulla capacità di restare in forma o a ingrassare, a regolare il nostro contenuto di colesterolo, zucchero e grassi nel sangue, a scongiurare o ad affrontare intolleranze alimentari e così via).
Potremmo cioè scegliere tra una non troppo lunga lista di "cereali alternativi" che dovrebbero far parte dell'alimentazione di ognuno di noi, perchè garanzia non solo della nostra salute fisica e metabolica, ma anche di un ritrovato piacere verso il cibo, non mascherato da una abitudine quotidiana che diventa invece, a volte, indifferenza e disattenzione.
  • L'amaranto antico alimento degli aztechi e dei maya è una pianta usata sia come verdura (le foglie) che come cereale (i grani). Come cereale ha delle qualità che sono: bassissimo contenuto di glutine, alto contenuto proteico (amminoacidi essenziali come lisina e metionina, non prodotti dal nostro organismo), basso indice glicemico; può perciò essere utilizzato nelle intolleranze al glutine (non in quelle gravi, genetiche, come la celiachia), nel diabete mellito di tipo 2, nella tendenza al colesterolo alto (si è vista infatti una sua azione di abbassamento dell'LDL o colesterolo "cattivo"). I suoi grani, una volta cotti (non soffiati, perchè incrementerebbe l'indice glicemico) possono essere utilizzati nelle verdure, o nelle zuppe. La farina può essere usata per preparare dolci che non richiedono il glutine, o i crekers. 
  • Il grano saraceno: non è propriamente un cereale, ma una pianta, dalla cui triturazione si ottiene una farina, nutriente. È estremamente povero in glutine, può essere usato nelle diete di disintossicazione e di rotazione, si è visto abbassare il colesterolo LDL, e sfavorire gli effetti secondari della sindrome metabolica (soprattutto per l'ipertensione arteriosa), per il suo contenuto in flavonoidi (rutina e quercitina), magnesio, manganese, fibre, fosforo, acido pantotenico e proteine di alta qualità è un alimento con proprietà nutraceutiche (inserito, come l'amaranto nell'uso settimanale dei cereali, è apportatore di funzione antiossidante e riequilibrante). La sua farina può essere usata per preparare pasta, dolci, crepe.
  • Il farro: o spelta, è il cugino più antico del moderno frumento. Rispetto a questo ha un contenuto doppio di proteine complete (diversi amminoacidi tra cui triptofano, precursore della serotonina, in buona quantità) e di fibre. Il farro mantiene fino all'ultimo passaggio della sua raccolta, l'involucro esterno (la lolla) che lo protegge dagli insetti e dalle sostanze inquinanti, è perciò più puro di altri cereali più sensibili a questi fattori ambientali. È un ottima fonte vitamine del gruppo B e minerali, e di carboidrati complessi, e i suoi chicchi immaturi non contengono glutine. Una volta maturo invece si arricchisce della proteina del glutine più digeribile (la gluteina e non la gliadina), va bene pertanto nelle intolleranze lievi al frumento ma non nella celiachia. E' l'unico cereale contenente un tipo speciale di carboidrati, i mucopolisaccaridi, capaci di stimolare il sistema immunitario, ridurre il colesterolo cattivo ed equilibrare la coagulazione del sangue. In chicchi, previa tostatura e successivo ammollo di 6-8 ore può essere usato come insalata, oppure può esserne usata la farina come alternativa al frumento.
  • La segale: proveniente originariamente dall'Asia Centrale, era chiamata cornuta perchè, quando attaccata da un fungo, prima dell'introduzione di tecniche agricole moderne, sviluppava delle escrescenze che le davano una forma particolare. È una fonte molto buona di fibre, fosforo, magnesio, vit B 1 e vanta un rapporto magnesio:calcio di 4:1. Grazie al suo alto contenuto in fibre, il suo uso è consigliato nel controllo dei picchi glicemici, e nella sindrome del colon irritabile. Inoltre grazie in particolare alle stesse fibre solubili si è visto essere responsabile di una maggior produzione, a livello della mucosa intestinale di acido butirrico, un acido grasso necessario per la salute della mucosa colica e per la protezione contro l'insorgenza del cancro al colon. Contiene glutine, ma è una valida alternativa al frumento sia come farina (pane, craeckers, dolci) sia in chicchi (in alternativa del riso).
  • Il riso: ce ne sono più di 8000 tipi, a seconda della lunghezza del chicco (lungo, medio o corto). È un cereale abbastanza sicuro dalle contaminazioni inquinanti ma quello bianco, a causa del processo di macinazione e di raffinazione è praticamente privo di vitamine e sostanze nutritive. Queste si ritrovano invece nel riso integrale (Vit B1, B2, B3, B6, manganese, ferro, selenio, magnesio, fosforo, minerali traccia). Il riso integrale inoltre è una buona fonte di proteine e di gamma orizanolo, un estratto dell'olio della crusca di riso usato per curare problemi di digestione, colesterolo e sintomi della menopausa.
  • L'avena: (o Avena sativa) originariamente considerata “mala erba” veniva mangiata solo dai barbari (che poi conquistarono i romani che invece non la mangiavano...), ha proprietà diverse. Se pur sgusciata, conserva la crusca e il germe e pertanto le proprietà nutritive come: manganese, selenio, fosforo, magnesio e ferro, Vit B1 e fibre solubili. Molto valida pertanto nell'abbassare il colesterolo cattivo sia per il contenuto di fibre che di acidi grassi polinsaturi come il betaglucano contenuto nella crusca, che si lega agli acidi della bile favorendone l'eliminazione con le feci (nei soggetti con ipercolesterolemia alimentare; nei soggetti con livelli di colesterolo adeguato invece, si è visto non indurre alcuna variazione). Non indicata nella celiachia, si trova in chicchi, fiocchi, crusca, farina (per crekers, pani etc).
  • Il miglio: non è solo cibo per gli uccellini, portando molti benefici anche per la salute dell'uomo. È infatti una buona fonte di proteine e vitamine, come magnesio, fosforo, vit del gruppo B come tiamina, riboflavina, niacina e vit B6. È importante ridurne il consumo in soggetti con tendenza a ridotto metabolismo o con ipotiroidismo: una sua componente interferisce infatti con la produzione degli ormoni tiroidei. Il miglio cotto viene usato in aggiunta alle zuppe, o come farina alternativa al riso o al pane.
  • La quinoa: anche se è considerata un cereale, tecnicamente è una pianta, parente delle barbabietole, bietole e spinaci. Priva di glutine, è il meno allergizzante tra i cereali. Come il grano saraceno, ha un eccellente profilo di aminoacidi, anche di quelli essenziali. È quindi un eccellete fonte di proteine per i vegetariani vegani. Viene usata in insalata o come farina.
  • Il kamut: è un cereale antico, di probabile origine egiziana. Si caratterizza per il suo alto contenuto in proteine (tra il 15 % e il 40% in più rispetto al frumento), minerali come lo zinco, il magnesio, il selenio in alte quantità, e acidi grassi mono e poli insaturi. Può risultare più calorico di altri cereali perchè così ricco in grassi buoni. Contiene glutine.
  • grani antichi: le loro caratteristiche saranno argomento di altro post














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