venerdì 28 novembre 2014

non per forza vegani..

qualche ricetta per gli amici vegani, o per quelli che, sempre più curiosi, sono alla ricerca di sapori nuovi o di alimenti considerati fino a poco prima, quasi sconosciuti. Soprattutto per le loro proprietà benefiche: i legumi.


La farinata di ceci
·         Pepe una spolverata
·         Acqua 900 ml
·         Sale q.b.
·         Farina di ceci 300 gr
·         per una teglia del diametro di 40 cm
Versate in una terrina la farina nella classica forma a fontana e versate al centro, un pò alla volta, l'acqua. Mescolate il tutto per bene facendo attenzione ai grumi, fino ad ottenere un composto liquido e omogeneo, che lascerete riposare, mescolando di tanto in tanto, dalle  4-5 ore, fino ad arrivare alle 10 ore, coperto con un coperchio e fuori dal frigorifero.
·         Trascorso il tempo necessario, è probabile che si sarà formata della schiuma in superficie: toglietela con un mestolo forato. Aggiungete al composto il sale e mezzo bicchiere di olio; versate il restante olio in una teglia  anti aderente  (la tradizione prevedrebbe il rame o l'alluminio), coprendone tutto il fondo.
·         Versate dentro la teglia il composto di ceci che farete cuocere in forno pre riscaldato a 220° per circa mezz'ora fino a quando la farinata non risulti di un bel colore dorato ;  dopo, spegnete il forno e accendete il grill fino a quando la superficie della farinata non risulti di un bel colore nocciola (circa 15 minuti).
·         Quando sarà cotta, sfornate la farinata, cospargetela di sale e pepe macinato, tagliatela a quadrati e servitela ancora calda magari con un bell'accompagnamento di verdure o aromatizzata con un trito di rosmarino e olio.
·         Metodo di cottura alternativo? Prendete una padella antiaderente col fondo abbastanza spesso, cospargetela con un filo di olio di oliva, scaldatela sulla fiamma e, quando è bollente, versatevi la pastella. Lasciatela cuocere per 15 minuti: a quel punto la farinata si staccherà dal fondo. Giratela sull’altro lato e completate la cottura.
·         Si può accompagnare col pesto, col sugo di pomodoro.


Hommos (patè di ceci):

Per 4 persone:
100 g ceci secchi, 100 g crema di sesamo, 30 g olio oliva, 1 sp aglio, sale q.b

Mettere a bagno i ceci per 12 ore, cuocerli a fuoco lento in acqua senza sale.
Scolarli e frullarli una volta cotti, aggiungendo un po’ della loro acqua di cottura.
Fare rosolare in una padella con  poco olio l’aglio, e versarlo poi sul purea assieme alla crema di sesamo e il sale. Può essere usato spalmato su crakers come pasto completo (assieme a delle verdure) veloce, oppure assieme a una zuppa di verdure, come secondo.

Fagioli all’uccelletto:

per 4 persone:
400 g fagioli cannellini secchi, 400 g  pomodori pelati, 4 sp aglio, salvia, olio oliva exv, sale q.b, pepe
Mettere a bagno i fagioli con alga kombu per 12 ore, quindi lessarli in acqua con 2 sp aglio e un rametto di salvia.
Fare rosolare in una padella con  poco olio l’aglio rimanente schiacciato; aggiungervi i fagioli scolati e ancora tiepidi.
Salare, pepare e far insaporire per qualche minuto, Unire i pomodori e far cuocere per circa mezz’ora.

Lenticchie della festa:

per 6 persone:
300 g lenticchie rosse, 250 g champignons, 1 pz di cipolla, 50 g pomodori pelati, brodo vegetale, olio oliva exv, sale q.b.
Mettere a bagno le lenticchie per 3 ore. Tritare la cipolla e farla appassire in 3 cucc. Olio; unire i funghi in lamelle, le lenticchie sgocciolate, i pelati, il sale, pepe e due mestoli di brodo. Cuocere a fuoco moderato per circa 30 minuti.


Ragù di lenticchie:
per 4 persone:
200 g lenticchie, una carota, una grossa cipolla, un gambo di sedano, 1 sp aglio, 450 g  pomodori pelati, 1 foglia alloro,  1 rametto timo, olio,sale,pepe q.b.
Mettere a bagno le lenticchie per 3 ore e lessarle in acqua; scolarle e frullarne metà. Tritare le verdure e rosolarle in un tegame con olio, aggiungervi i pomodori passati. Mescolare bene, aggiungere poi le lenticchie, sale,pepe,e far cuocere a fuoco basso per circa 10 minuti.
Si può usare per condire riso, cous cous etc.


Stufato di lenticchie rosse
per 4 persone:
250 g lenticchie rosse, una grossa cipolla, un pz zenzero, 4 pomodori maturi, olio, spezie, sale, peperoncino.
Mettere a bagno le lenticchie per circa mezz’ora; tritare la cipolla, rosolarla nell’olio, cospargere di zenzero grattugiato; unirvi i pomodori a pezzetti, u pizzico di peperoncino, curcuma. A sugo ristretto aggiungere le lenticchie sgocciolate, bagnale con due mestoli di brodo e portare a cottura, correggendo di brodo e sale.

La ribollita

per 4 persone:
20 g fagioli cannellini, 500 g cavolo nero, una costa sedano, una cipolla, 2 sp aglio, sale, olio, peperoncino, pane integrale raffermo, prezzemolo,salvia.
Mettere a bagno i fagioli per tutta la notte, poi cuocerli in pentola a pressione per circa  un ora e mezzo. Saltare nell’olio cipolle, aglio e sedano; aggiungervi il cavolo nero tagliato finemente, poco peperoncino, e cuocere per circa 15 minuti. Frullare metà dei fagiolo lessate unirli alle verdure e al resto dei fagioli lasciati interi. Aggiungere il sale (sempre meglio quello speziato, saporito ma iposodico),la salvia e cuocere per un ora a fuoco lento. Ricoprire una terrina di fette di pane tagliate sottili e versarne la zuppa con uno strato , alternato a uno di pane e uno di zuppa. Lasciar riposare per qualche ora. Prima di servire far “ribollire” per un pò aggiungendo aglio, prezzemolo e  poco olio a crudo.  

Polpette di fagioli gratinate

per 6 persone:
500 g fagioli borlotti, 150 g pomodoro, 150 g peperone giallo e verde, pangrattato, prezzemolo, rosmarino,aglio, peperoncino in polvere, olio exv oliva, sale, pepe

Lessare i borlotti dopo il preventivo ammollo con alga kombu. Scolarli e passarli al passa verdure. Condire il purea ottenuto  con un filo d’olio, un pz peperoncino, sale e trito di aglio e rosmarino. Formare delle polpette allungate e sistemarle in una pirofila oliata. Ridurre in minuscola dadolata i peperoni, pelare il pomodoro, svuotarlo dei semi e tritarlo; distribuire il tutto sulle polpette. Spolverarle con pangrattato, sale, pepe, prezzemolo tritato, un filo d’olio e passare in forno già scaldato a 220° per 5 minuti

Consommè di azuky

per 4 persone:
250 g di azuky, 1 carota, 1 o due gambi di sedano, sale, 1 cucc.io raso di curcuma, 1 pz pepe nero.
Mettere a bagno gli  azuky per circa mezz’ora e poi lavarli (si possono usare anche quelli secchi già tagliati e pronti all'uso). Preparare il brodo con acqua il sedano e la carota tagliati a pezzetti e gli azuky lavati (usare circa quattro parti di acqua per una di fagioli). Portare ad ebbollizione e continuare la cottura per 40 minuti (10 minuti per quelli secchi).
Aggiustare di sale, aggiungere la curcuma e il pepe.
Servire caldo con una spolverata di Gomasio (o di parmiggiano) e un crositino di pane rustico tostato.

vero o falso?
  •  tutti i legumi provocano meteorismo intestinale: falso!
 E' vero che i legumi, come altri alimenti hanno un loro intrinseco effetto di induzione di "fermentazione" intestinale, ma l'effetto è individuale a seconda del soggetto, e, soprattutto, della modalità di cottura. E' sempre importante lasciare in ammollo i legumi, dopo averli lavati, per un tempo dalle due alle 6-8 ore (a seconda del tipo) o niente (per alcuni legumi secchi): l'ammollo può essere in associazione con alga kombu (che può rimanere anche in fase di cottura, assieme all'alloro), o con poco bicarbonato e tenuti in frigo. E' utile cuocerli, per esempio quando in associazione ai cereali (orzo, farro, riso, bolgour etc) , farli raffreddare e poi metterli in congelatore fino al loro utilizzo. E' preferibile non assumerli allo stesso pasto assieme ad altri alimenti che risaputamente producono meteorismo: verdure a foglia fibrinosa, le patate.

  • è sempre complicato cuocere i legumi: falso. 
  Serve un pò di fantasia e di organizzazione.
  • rappresentano una fonte alternativa di proteine: vero. 
Sono una fonte di proteine di origine vegetale, con proprietà nutrienti altrettanto importanti rispetto a quelle di origine animale (carne, pesce, latticini) per componente aminoacidica di base (i "cosiddetti" mattoncini che formano le proteine"), ma di effetto meno aggressivo verso l'organismo umano, in particolare la mucosa del tratto digerente (studi diffusi riportano il rischio associato ad una alimentazione troppo ricca in proteine di origine animale, in prevalenza carne rossa e in particolar modo quella esposta a cotture eccessive, con alcuni tumori). Inoltre i legumi forniscono anche una quota di amidi (in particolare i ceci), vitamine molto importanti e sostanze, così detti precursori di ormoni o neurotrasmettitori (le molecole del segnale nervoso).
Attenzione, per i vegani, al rischio di carenza di Vitamina B12 per una alimentazione completamente priva di proteine diverse da quelle di origine vegetale, soprattutto in età infantile.

Prossimo post: le fonti alternative di proteine, quelle vegetali.

...tra le proprietà benefiche dei legumi, oltre ad essere una fonte "alternativa" di proteine, essi rappresentano una risorsa alimentare di sostanze nobili come alcuni minerali e vitamine. Tra queste la colina che, come accade per altre sostanze, rappresenta il cosiddetto precursore di un ormone, la aceticolina, così importante (assieme ad altri) per la componente cognitiva del nostro cervello. Da questa dipende infatti la capacità di progettualizzare, la lucidità mentale, la concentrazione. Inoltre, le fave, venivano studiate come fonti di un particolare precursore, la Levo Dopa , della dopamina, ormone della serenità e della intraprendenza (il primo-l'acetilcolina- cala nella demenza, il secondo-la dopamina- nella depressione e nel Morbo di parkinson).
Inoltre i legumi rappresentano una fonte di precursori ormonali tra cui gli estrogeni e il progesterone, così importanti per la salute della donna, anche dopo la menopausa, sotto forma di isoflavoni.

martedì 11 novembre 2014

Health Coaching











Health Coaching, ovvero: allenamento alla salute.Visualizzazione di foto.JPG



Forse la "semplice" conoscenza delle nostre dinamiche interattive con il cibo, e di 
ciò esso ciò che esso rappresenta realmente per noi, ci renderebbe possibile una consapevole SCELTA quotidiana di ciò che realmente ci fa star bene di ciò che no.
... Senza la mortificante costrizione di una dieta perenne. (nda, tratto dal libro: Dieta non Dieta, ed.Ponte delle Grazie) .

Terapia mirata e oculata, prevenzione e mantenimento dello stato di salute, sono i parametri su cui si basa la nuova medicina, quella basata sull'Uomo e non sulla Malattia, sull'equilibrio e non solo sullo squilibrio: la Medicina Integrata.
Sappiamo che solo il 25-30 % del nostro stato di salute dipende dal nostro patrimonio genetico. Il restante 70-75% è la diretta conseguenza, tra questo e l"'Ambiente " in cui viviamo, in un costante rapporto dinamico. In questo, stile di vita, modalità di stressarsi, attività fisica, Nutrizione, sono i protagonisti in grado di fare la differenza, per un invecchiamento sano (sia dal punto di vista di funzioni cognitive, sociali che fisiche) e non di malattia.
Uno dei "bersagli "interattivi di questo scambio dinamico continuo è il nostro equilibrio ormonale: fatto di ghiandole come l'ipofisi (la "centralina dello stress", in continuo contatto funzionale con la parte del cervello dedicata all'elaborazione delle emozioni) che comanda a cascata tutti gli altri organi e ghiandole deputate al controllo del metabolismo (la ghiandola tiroidea), dell'equilibrio sonno-veglia (l'epifisi, dove viene prodotta la melatonina), le ghiandole surrenali (vere e proprie "turbine" del nostro stato di salute, responsabili di quelle risposte salva vita che, se non controllate portano invece a squilibri importanti come per esempio l'ipertensione, il diabete mellito, alterazioni del sistema immunitario etc), le ghiandole sessuali (che controllano la fertilità).
Tutti i fattori ambientali elencati, possono interagire, modificandolo in senso positivo o negativo, su questo controllo ormonale, che è, evidentemente, alla base del nostro stato di salute quotidiano.
Tra questi le emozioni (argomento di un altro post) e il Cibo.

Non solo quello di cui ci nutriamo quotidianamente, ma anche come lo facciamo, è responsabile del nostro equilibrio psichico e fisico.

I diversi nutrienti hanno caratteristiche di stimolo della produzione di un tipo di ormone rispetto ad un altro (l'insulina per quelli particolarmente zuccherini, l'ormone della crescita e il testosterone per quelli di origine proteica, prevalentemente animale, gli estrogeni per legumi come la soia e così via), e gli stessi principi alimentari, assunti in una diversa ora della giornata, hanno un effetto ormonale e metabolico diverso (è il caso per esempio dei carboidrati complessi assunti alla mattina o alla sera, per una azione specifica legata all'alimento ma anche all'organo principalmente coinvolto nel processo digestivo in un orario invece che in un altro). La modalità serena o, viceversa, nervosa e frustrata o depressa, con cui noi assumiamo questo o quel pasto, farà anch'essa la differenza sulla risposta metabolica e su quella mentale.
La prevenzione inoltre, come preservazione dello stato di salute cellulare e organico, passa per la scelta, consapevole, di alcuni alimenti che devono essere alla base della nostra alimentazione quotidiana.


Il nuovo concetto di alimentazione, riguarda anche questo!
E l'informazione corretta è il primo strumento a disposizione di tutti per comprenderlo.




Si parlerà di questo e del Food Tour Life nazionale, ancora 
Mercoledì 12 novembre
ore 7.20  in diretta TV su Rai regione, durante la trasmissione intitolata: Buongiorno Regione.


sabato 8 novembre 2014

food tour life..l'esplosione di novità ed interesse

..manca poco, all'inizio del nostro tour!

E anche l'opinione pubblica si mobilizza.

Da una parte la cittadinanza, comprensiva di tutti i livelli di età e tipologie di professioni, con l'occasione di partecipare ad uno degli eventi che fanno informazione su un argomento così importante come la salute, l'alimentazione e la prevenzione, con un format innovativo e a carattere trasversale. Con la possibilità infatti di partecipare alle conferenze dedicate al pubblico, tenute dai maggiori esperti nel settore che, parallelamente alle sessioni scientifiche dedicate ai "tecnici del settore" (medici, professionisti del settore salute, nutrizionisti, farmacisti etc) affronteranno, con modalità anche interattiva, temi riguardanti la vita quotidiana, quali: la scelta consapevole (e non il condizionamento per esempio pubblicitario) di un tipo di farina o di olio, rispetto ad un altra; o la spiegazione su come leggere le etichette in modo semplice e chiaro; la percezione su quella che è l' attuale attenzione dedicata all'argomento alimentazione e attività sportiva, in un età così importante per la prevenzione come quella infantile, con l'informazione diretta ai genitori e agli alunni (e l'arricchimento, in questo caso, anche dell'esperienza quotidiana di maestre), e tanto altro.

Dall'altro lato, i mezzi di informazione!: le testate giornalistiche più importanti di radio e Tv locali e regionali hanno fatto capolino in queste giornate, così piacevolmente frenetiche di preparazione all'evento, con i loro inviti a parlarne, e a informare.

Questi gli appuntamenti di diretta,in cui sarò presente per parlare dell'argomento:

Lunedi 10 novembre: 
ore 13.30 su Rai Radio 1 durante la trasmissione intitolata: Pillole di salute.

Lunedì 10 novembre
ore 18.30 in diretta TV su tele quattro, durante la trasmissione intitolata: Trieste in diretta.

Mercoledì 12 novembre
ore 7.20  in diretta TV su Rai regione, durante la trasmissione intitolata: Buongiorno Regione.

Vi aspetto, ringraziando anche i più mattinieri che avranno la voglia di far colazione ascoltando le notizie!




L'investimento così importante degli attuali studi scientifici sulla frequenza sempre più elevata e in tempi precoci, anche nel nostro Paese, di malattie come l'obesità infantile o di altre come le alterazioni ormonali delle epoche più "fragili" (come l'infanzia appunto, ma anche la pubertà e la fertilità), denota infatti, l'importanza del fattore alimentazione come strumento di prevenzione e salute.
Il paradosso dell'epoca in cui viviamo, sempre più frenetica nei ritmi lavorativi, negli obiettivi quotidiani da raggiungere, e nella modalità "fast" ed "easy" di alimentarsi, è caratterizzato dal fatto che il cibo, che ci accompagna ogni giorno, diventa esso stesso causa diretta o indiretta delle maggiori causa di morte.
Sia esso nell'origine delle patologie di carattere metabolico (come l'obesità e il diabete mellito di tipo II), sia di quelle degenerative (malattie autoimmunitarie, e tumorali) o cardiovascolari (infarti e ictus).
Contrariamente a quanto si credeva in passato, la vita quotidiana e contestualmente lo stato di salute o
malattia, è "il risultato" della continua interazione tra il nostro DNA (per il 25-30%) e il nostro ambiente"(per il 70-75%: stile di vita, alimentazione, attività fisica, individuale modalità di stressarsi
etc.). L'intervento precoce e consapevole su uno o più dei fattori "ambientali", si è visto essere in grado di favorire il mantenimento dello stato di salute (sia questo psico fisico o metabolico) , e garantire un invecchiamento di successo (lontano da patologie tipicamente legate all'eccesso di "benessere" del nostro tempo quale l'obesità, ma anche le alterazioni della sfera psico-emotiva e cognitiva).
Uno degli obiettivi del progetto, che presenta un innovativa rete di interazione tra mondo scientifico (e
professionisti del settore) e popolazione, è creare una informazione molto pratica, a disposizione di tutti, alla base di una consapevole modalità di vivere "pro salute", passando per l'alimentazione quotidiana.


domenica 2 novembre 2014

Godere-Mangiare-pensare



Quante volte il tempo dedicato al nostro nutrimento, corrisponde 
ad un momento di meritato relax dedicato a noi stessi, tale da farci assaporare veramente e quindi godere del cibo che stiamo introducendo in quel pasto?
Mi è capitato di scorgere durante una mia pausa pranzo, una giovane donna, che tra l'altro riconoscevo come professionista, molto impegnata nel settore della politica e del sociale, intenta anch'essa a consumare il suo pasto.
Era in piedi al bancone di un bar e occupava il tempo  che aveva a disposizione per il suo pranzo, circa 20 minuti, in questo modo:
-addentava con voglia e voracità il goloso tramezzino che aveva in mano
-spiluccava, tra un boccone e un altro, patatine rubate dal cestino del vicino,
-scrutava il proprio smartphone e rispondeva a messaggi o a mails...

Quanti di voi, che leggete questo post, si sono immedesimati in una situazione simile?
oppure in condizioni in cui il pasto, semplice e salutare oppure particolarmente goloso e non proprio "leggero", viene consumato in una "non pausa" pranzo, sulla scrivania davanti al PC che rimane acceso davanti a noi e con cui continuiamo ad interagire? O in una situazione in cui il tempo dedicato al nostro pasto viene condiviso con persone, frequentemente colleghi di lavoro, che durante lo stesso continuano a parlarci dei problemi che ci sono, o a lamentarsi di questa o di quella ingiustizia o pettegolezzo?

  Secondo voi quella persona si è goduta quel pasto e quel momento di pausa?

Paradossalmente, nell'approcciarsi ad un pasto apparentemente molto goloso (per esempio un tramezzino), l'energia utilizzata per assaporarlo (sia dal punto di vista della reazione-piacere mentale- che fisica della digestione), è stata condivisa con la compulsività a cercare altro (le patatine tra un boccone e un altro) senza gustarlo, e la tensione emotiva associata alla attenzione posta sul proprio smarth phone. Sia che questa fosse positiva per la ricezione di un messaggio piacevole, sia che fosse negativa , più probabilmente trattandosi di lavoro, perchè fonte di preoccupazione o quanto meno di pensiero finalizzato alla risoluzione di un problema, questa "tensione" emotiva rappresenta un "dirottamento" dell'energia rivolta, potenzialmente, al godimento di quel pasto.  Più la condizione emotiva in cui si consuma il pasto è associata a ritmi frenetici (di cui quel pasto è solo un intermezzo non ben definito),  o alla continua attenzione rivolta a ciò che ci aspetta dopo il pranzo ("i compiti") o ciò che abbiamo appena svolto, o al fagocitamento in emozioni negative di altri (prontamente gettate su di noi durante la nostra preziosa pausa), più sarà significativa la "distrazione" del nostro sistema cervello Piacere-Digestione-Metabolismo-.
 Il risultato finale sarà tra le seguenti possibilità:
-non ci siamo quasi accorti di aver pranzato, sentendoci quindi insoddisfatti
-non ci siamo saziati
-non abbiamo assecondato il nostro piacere (visivo, olfattivo, degustativo) verso quel pasto con secondaria insoddisfazione
-ci siamo innervositi (nel ricevere una mail che non volevamo leggere o nel sentire un problema o un gossip che non ci interessava ascoltare)
-nelle ore successive ci siamo fatti prendere dai sensi di colpa perchè, forse, abbiamo mangiato male, magari troppi grassi....col risultato di buttare alle ortiche tutto il resto della giornata (per l'aspetto salutare o di aderenza a un qualche stile dietetico salubre), improvvisando una cena con un pasto non corretto.
-avremo la convinzione che, in realtà, "abbiamo mangiato molto poco a pranzo" e quindi ci sentiremo liberi di mangiare molto di più a cena o nella giornata successiva.

Il fatto triste e "pericoloso" soprattutto se questa modalità di consumare il pasto è frequente, è che, oltre a non essere soddisfatti del pranzo e quindi della giornata e di noi stessi, avremmo innescato un fenomeno di "cortocircuito" metabolico-ormonale-metabolico per cui:

-rallentiamo il nostro metabolismo ( e perciò tendiamo a ingrassare o a non dimagrire se siamo nella condizione di doverlo fare)
-non digeriamo bene, sintomatologicamente (con sensazione di pancia gonfia  per esempio, o mal di testa)
-avremo molto precocemente fame o poca lucidità nell'affrontare un problema sul lavoro, o saremo tendenzialmente aggressivi o apatici (avremo cioè risvolti sull'umore).

A prescindere che il tempo a disposizione che dedichiamo a uno dei pasti più importanti della giornata, ossia il pranzo (socialmente più "complicato" da organizzare) sia molto o poco (bastano meno di dieci minuti per assaporare come si deve il pasto), è fondamentale che l'approccio a questo sia scelto e curato. Questi i possibili suggerimenti:

  • avvicinatevi al momento del pasto rallentando un pò (evitando che il pasto sia la coda adrenalinica di quanto affrontato il momento prima)
  • affrontate il pasto pregustandovelo come un momento (anche se di breve durata) tutto per voi, fuori da interferenze di qualsiasi tipo ( persona che parla, pc davanti a voi o altro tablet etc)
  • fate in modo che il pasto, sia questo portato da casa o già pronto, sia colorato e visivamente invitante. Non deve cioè suscitare il pensiero: "oggi sono a dieta, non mi sazierò con questo" ma, all'opposto, soddisfare la sensazione di soddisfazione; per questo, non è indispensabile che il pasto sia troppo grasso o troppo "sbagliato" in termini di alimenti, l'importante è che ci dia la sensazione di un pasto "completo" (non cioè di privazione ma di scelta!) (vedi altri post).
  • fate in modo di iniziare e finire il pasto: se non lo fate, la sensazione di  "non aver mangiato" vi porterà a cedere a qualsiasi tentazione che vi si parerà davanti nelle ore successive o a spiluccare continuamente prima della cena
  • arrivate al pranzo non ancora sazi del (o dei) pasto precedente, ma prima di provare molta fame: questo vi permetterà di digerirlo adeguatamente dandovi l'energia giusta per il resto della giornata, senza alcuni sintomi, ed eviterà l'insorgenza di una fame compulsiva (anche nervosa), difficilmente controllabile.

Curiosità scientifiche:
il cortocircuito ormonale metabolico che si innesta è ben studiato ed è il risultato di un "groviglio" di ormoni che non vengono rilasciati adeguatamente durante questa modalità di consumare il pasto, e di altri invece liberati.
Per esempio, ormoni come la leptina (della sazietà), la serotonina (del piacere e della serenità), dell'ossitocina (dell'appagamento più ampio e del benessere mentale), si scontrano con altri liberati, per esempio, per l'attivazione di aree cerebrali coinvolte nella attenzione posta durante il pasto verso altre sorgenti di stimolo. Questi comprendono: l'adrenalina (ormone dell'aggressività ma anche della azione), il neuropeptide Y (neurotrasmettitore della fame e del rallentamento del metabolismo), il cortisolo (ormone dello stress e del rallentamento del metabolismo), altri ormoni e neurotrasmettitori che incidono sulla peristalsi e sul processo vero e proprio della digestione e del metabolismo (coinvolti per esempio, nella sensazione di avere sempre la pancia gonfia, indipendentemente da ciò che si mangia, o in difficoltà intestinali vere e proprie -sindromi diarroiche- , o a farci ingrassare!).
...per le tradizioni di medicina antica, come quella ayurvedica inoltre, in termini solo apparentemente empirici, che però vengono ben spiegati appunto scientificamente, consumare un pasto come sopra descritto significa produrre "AMA", ovvero tossine metaboliche e mentali che non favoriscono una buona salute e un buon invecchiamento

mangiare in tranquillità, nel tempo necessario, ritagliato alla frenesia quotidiana, e con soddisfazione, è una ricetta per mantenere lo stato di salute, psichica, fisica e metabolica!