giovedì 28 agosto 2014

Il letargo dell'orso....o dell'uomo?

La natura e' così incredibilmente complessa ed efficiente, che prevede una ottimizzazione delle energie in tempi sfavorevoli e/ o di carestia.
 Come? Predisponendo per esempio un assetto metabolico (principalmente dipendente da quello ormonale) che preservi lo stato energetico di base quando non si hanno a disposizione fonti di sostentamento sufficiente, oppure che minimizzi il consumo quando la richiesta metabolica e' minore. Ciò avviene per esempio per l'orso, quando va' in letargo. Entrando cioè in una situazione metabolica dove le condizioni esterne (climatiche e di cibo) sono tali, per cui la sua natura lo mette in "stan by", per favorirne la sopravvivenza. Si abbassa così il consumo metabolico basale, passando da una media di 5000 kcal dell'estate, a circa 1500 kcal dell' inverno. L'orso così consuma molto meno preservando le sue riserve di energia (rappresentate  dalla riserva di grasso).
Una cosa simile avveniva per l'uomo preistorico che, in condizioni di carestia (caccia andata male per esempio), aveva un assetto ormonale che gli permetteva di "resistere" alla scarsità di energia a disposizione causa inevitabile di calo di peso e malnutrizione, rallentando il metabolismo e quindi il consumo energetico, anche in questo caso, per un concetto di sopravvivenza.
E l'uomo moderno? Ha lo stesso sistema ormonale dell'uomo preistorico del quale è "fratello di geni" (pochissimo e' cambiato infatti il nostro Dna, nel tempo, soprattutto in termini di risposta metabolica).
E' quindi esso stesso ancora " programmato" per resistere, entro certi limiti, alla carestia (e cioè, a non dimagrire!!!), come viene percepita dall'organismo.

Soffermiamoci un attimo sui seguenti aspetti:

- aumento della sedentarietà
- diete ipocaloriche (e sbilanciate in nutrienti) prolungate*

Tutti probabilmente sanno ormai che tali fattori concorrono, entrambi, a rallentare il metabolismo ( e quindi paradossalmente a portare ad ingrassare o, in chi ne ha la necessità, a non riuscire a dimagrire).
Il primo per un vero e proprio rallentamento del metabolismo basale e quindi del consumo giornaliero; il secondo per una sorta di inceppamento metabolico che porta alla erronea percezione, da parte del cervello, di una imminente situazione di carestia ( non reale) con conseguente blocco del consumo energetico quotidiano**.

Pochi sanno però, probabilmente, che anche una insospettabile alimentazione quotidiana può favorire l'insorgenza di una situazione simile. Può sembrare incredibile ma questo si verifica per esempio nelle seguenti circostanze:

1. Mangiare ogni ora (che sia anche solo uno "spuntino" come un frutto o delle caramelle con o senza zucchero, o uno snack, o un cappuccino zuccherato, o un succo di frutta etc).

2. Mangiare apparentemente troppo poco (per esempio quando, per una forma di condizionamento mentale o di senso di colpa, con l'idea di "tenersi a dieta", si inizia un pasto con una barretta energetica, finendo poi però associando altri piccoli spuntini- un pò di formaggio, di prosciutto o altro piccolo snack- per mancanza di sazietà o soddisfazione)! 

3. Mangiare ad intervalli troppo distanziati (dalle 4 ore in su, circa).

4. mangiare negli orari giusti ma con cibi sbagliati. Es: spuntini a base di dolci ( per lo più sofisticati come merendine industriali ) o di grassi saturi (attenzione: anche una crema di yogurth- a differenza di uno yogurth magro- e' troppo sbilanciata in grassi rispetto agli zuccheri e alle proteine), e così via.

5. mangiare sempre le stesse cose.

6. dimenticarsi del proprio corpo: non svolgendo alcuna attività fisica, non avendo una adeguata e soddisfacente attività sessuale.

 Tutti i punti elencati , e anche solo uno, concorrono a rallentare il metabolismo o, peggio ancora a creare situazioni di "abitudine metabolica e/o intestinale". Per una ridotta attività di stimolo dei processi enzimatici (del fegato in primis o digestivi dell'intestino), o per la alterata messa in moto o blocco di ormoni preposti al metabolismo stesso (come l'insulina, gli ormoni tiroidei, gli ormoni sessuali, la leptina etc). Un altro meccanismo possibile è che, per esempio con un alimentazione ripetitiva, si fà sì che il nostro metabolismo "si annoi" quando deve digerire e metabolizzare, quegli stessi, ripetitivi alimenti, con la possibilità che si sviluppi anche una intolleranza alimentare (causa essa stessa di diverse situazioni di rallentamento metabolico e/o di squilibrio diello stato di salute in generale e immunitario).

Qualche suggerimento per risvegliare l'orso che è in noi?

1.tra gli spuntini prediligete i seguenti, con giusto apporto di fibre (che riducono l'assorbimento dei grassi in eccesso), di grassi mono e poli insaturi (fondamentali per il benessere di ogni cellula, anche quella responsabile del metabolismo degli ormoni pro salute e pro metabolismo), di proteine (mattoncini indipensabili al nostro sistema immunitario e a quello muscolare, investimento per un sempre attivo metabolismo di base) e di anti ossidanti (veri e propri "spazzini" cellulari):

-4/5 mandorle o una manciata di semi di zucca;
- yogurth magro (di latte vaccino o soia);
-centrifugato con 1 mela, 1 carota, 1 sedano o 1 zucchina o 2 fette di ananas;
-frullato con latte (anche con latte di soia-o albume di uovo in alcuni frullati pronti) , 1 cucchiaio di fiocchi di avena e fragole;
-40 g di ricotta magra;
-40 g di bresaola o fesa di tacchino o tofu;


2. svolgete una regolare attività fisica ( e sessuale).
Anche la sola passeggiata giornaliera di 20 minuti è sufficiente per non mandare in letargo (assieme ad un corretto stile di vita alimentare) il metabolismo. Il solo sistemare la cucina per esempio (sistemare le stoviglie, scopare il pavimento, rassettare un poco la stanza) contribuisce a non far salire troppo la glicemia nel post pasto, con conseguente rialzo di ormoni (quali l'insulina) che concorrono (se in eccesso) a rallentare il nostro metabolismo.

3. Mangiare poco e spesso (5 o 6 volte al dì) può rappresentare il segreto per stare in forma, scegliendo gli alimenti giusti: il diverso potere termogenico degli alimenti fà si infatti che l'assunzione di un tipo di spuntino rispetto ad un altro, metta in moto la macchina metabolica o la rallenti del tutto!
Ogni volta che mangiamo infatti, l'organismo consuma circa il 10% delle calorie introdotte con il cibo per digerire, scomporre, assorbire i nutrienti introdotti con la dieta. Non tutti gli alimenti però fanno bruciare all'organismo le stesse calorie! Per essere assimilate per esempio, le proteine, fanno consumare il più alto numero di calorie ossia hanno il più alto potere termogenico.Quasi il 30% dell'energia fornita da esse infatti viene utilizzata dall'organismo  mentre le mangiamo; zuccheri e carboidrati complessi (in particolare quelli raffinati) hanno invece un potere termogenico basso (7%) e i grassi saturi bassissimo (3%). Thè verde, caffè, cacao, guaranà e altri hanno un potere termogenico discreto.

4. siate postitivi e creativi!





*per diete ipocaloriche si intende regimi alimentari a contenuto calorico inferiore rispetto al calcolato metabolismo basale. Diverso è il concetto di "restrizione calorica" invece che, intesa come una regolamentazione del pasto, ad evitare quell'eccesso che ci fà sentire satolli, una volta alzati da tavola, è considerato come fattore favorevole per un invecchiamento di successo, ossia Anti Aging.
**per approfondimenti leggi il libro: " perché stare a dieta fa' ingrassare, cosa pensa il nostro cervello quando ci mettiamo o a dieta"

giovedì 14 agosto 2014

INTESTINO O CERVELLO..L'EQUILIBRIO

Per stimolare una normale e fisiologica attività intestinale concorrono, non solo la flora batterica locale, ma anche co-fattori indispensabili per una normale funzione digestiva completa tra cui: gli enzimi digestivi (di stomaco e pancreas) e i sali biliari (prodotti dal fegato). In particolare da questi ultimi dipende indirettamente anche la "salute" del nostro intestino (e quindi..del nostro cervello, indirettamente. Vedi post precedente) e, come è poco noto, il riequilibrio ormonale. E' noto, per esempio, che i soggetti sottoposti ad intervento di asportazione della colecisti-o cistifellea-tenderanno ad avere un intestino pigro e a soffrire, molto facilmente di dispespia e meteorismo. La stessa cosa si verifica nei periodi di digiuno-ossia salto dei pasti o intervalli troppo lunghi- non equilibrati. L'equilibrio fegato-intestino inoltre è molto importante anche in periodi della vita molto "sensibili" dal punto di vista degli ormoni (in particolare quelli sessuali), il cui "ricircolo" e normale metabolismo, dipende anche da questo: ossia il ciclo metruale, la menopausa e l'andropausa.
Segno di una equlibrata funzione intestinale è una corretta regolarità dell'alvo, una "non percezione" della nostra pancia a livello di gonfiore o pesantezza, una energia quotidiana stabile e non particolarmente dipendente, per esempio dal pasto. Per contro, disturbi quali: gonfiore e meteorismo perenne, alitosi, facilità a sfoghi cutanei o infezioni micotiche (come la candida) dell'apparato urinario o sessuale, incremento di fenomeni allergici,  facile stanchezza inspiegabile, fino anche al malumore con apatia, possono derivare da un disequilibrio importante del nostro intestino (e quindi delle sue comunicazioni con la nostra centralina dell'umore).
Di seguito, in modo generico ma potenzialmente utile, riporto alcuni rimedi di origine naturale efficaci nel ripristino di una valida attività digestiva, di un riequilibrio intestinale, e di un rinnovo dell'energia....provare per credere!

Infuso di semi di finocchio, anice, cumino: messi in acqua, fatti bollire per 1 minuto, poi filtrati. Bevuto caldo, questo infuso assunto al pasto serale o prima di coricarsi, ha una efficace funzione carminativa e di riequilibro della acidità dello stomaco. aiuta un sonno tranquillo.
Infuso di limone: tagliare un limone biologico a metà e metterlo in acqua. Farlo bollire e successivamente riposare per circa un minuto; va bevuto caldo. Ha una funzione digestiva e antiacida:il limone, a differenza di altri agrumi, si comporta da "base" ossia è un anti acido. La sua assunzione alla sera, prima di coricarsi per esempio contribuisce al riequilibrio della normale acidità dell'organismo (fisiologica dalle 16 del pomeriggio, ma che si accentua con promblemi sia sintomatici che, per esempio, di rallentamento del metabolismo, se alla sera si fà un pasto troppo pesante o troppo ricco in determinati cibi: grassi, farine raffinate, dolci, alcoolici, crarne rossa grassa etc).

lassi: 1 parte di yogurth intero e 3 parti di acqua. Bevanda (della tradizione ayurvedica) che, in accompagnamento ai pasti, e preferibilmente ai primi piatti, riequilibra fisiologicamente la flora intestinale.

Tintura Madre di: Genziana, CardoMariano, assieme a Macerato Glicerico di Ficus Carica: sono molto efficaci nella loro funzione di stimolo della attività digestiva già a partire dallo stomaco e funzione biliare (eliminazione dell'aria in eccesso e regolarizzazione della funzionalità intestinale, e depurazione del fegato, soprattutto dopo periodi di "strapazzo culinario"). 
Le Tinture Madri di Tarassaco, Carciofo, Chrysantellium, e Curcuma, particolaremente amare, hanno una importante funzione coleretica e colagoga (regolarizzano l'attività intestinale) e di disintossicazione epatica. Inoltre la Curcuma (come verrà trattato in altro post) è dimostrata avere funzioni anti degenerative e anti tumorali.
Vanno assunte anche insieme al dosaggio generico di 25 gtt in poca acqua 10 minuti prima dei pasti principali.
Tintura Madre di Melissa: stessa posologia, da sola o con la precedente mistura. Molto efficace nel riequilibrare i disturbi digestivi anche secondari alla componente emotiva e/o di stress (lavora sia sulla componente spastica del tratto digerente, che direttamente su quella ansiosa emotiva ).
 Tintura Madre di Rhodiola Rosea: stessa posologia, da sola o con la precedente mistura. Molto efficace nel riequilibrare i disturbi digestivi secondari alla componente particolarmente di stress (tensione emotiva persistente, scarsa addattabilità agli impegni o ai ritmi elevati etc).

Quando è la "componente emotiva" dell' intestino ad essere particolarmente coinvolta, è utile arricchire i precedenti consigli con l'utilizzo dell "supporto psicoterapico tascabile". Ossia dei Fiori di Bach.
Tutti possono essere utilizzati alla seguente posologia* 8-10 gtt s. lingua, tre- quatto volte al giorno.

Aspen e Mimulus: per la PAURA (il primo con senso di angoscia per una causa non ben definita, il secondo per un evento o un motivo ben riconoscibile).
Whyte Chestnut : per i troppi pensieri, l'ansia di anticipazione, l'incapacità di concetrarsi sul qui ed ora.
Impatient:  per la frenesia del dover fare, la fame di tutto, l'inquietudine e l'insoddisfazione emotiva.
HoneySuckle: per il rammarico, la nostalgia di un passato.




* la posolo gia e i consigli si riferiscono per un soggetto adulto e senza evidenza di altre patologie e/o controindicazioni .
E' possibile chiedere specifiche mandando una mail.



mercoledì 13 agosto 2014

intestino o cervello?

Il cervello, così come noi lo intendiamo, sappiamo ora comprendere quella parte del nostro Sistema Nervoso Centrale-SNC- rappresentato dalla aree corticali più recenti nella scaletta evolutiva (La corteccia cerebrale) e quelle sottostanti corrispondenti al cervello rettile, (il cosi detto cervello emozionale) dalla cui sinergia di azione nascono gli impulsi motori, e anche quel complesso meccanismo di elaborazione di ciò che viene percepito dall'ambiente che ci circonda, insieme di Pensiero e di Emozioni che è la Mente. L'idea iniziale era che oltre a questo, doveva esistere "perifericamente" una promanazione di tale funzione nervosa, a livello dell'organo-intestino che per primo, rappresenta la nostra “modalità di assimilare l'ambiente".
Già centocinquanta anni fa, due Neurofisiologi e studiosi della anatomia umana, Meissner e Auerbach, scoprirono e ne diedero il proprio nome che, al di sotto della mucosa di rivestimento del tratto intestinale, ci sono due grandi plessi nervosi che, "nel loro piccolo" comprendono oltre 100 milioni di neuroni (verso una stima che va dai 10 ai 100 miliardi di neuroni del Sistema Nervoso Centrale -che chiameremo Primo Cervello-). Accanto al SNC veniva perciò distinto il Sistema Nervoso vegetativo comprendente quello Simpatico, il Parasimpatico e il Nervoso Enterico (o intestinale). Negli anni successivi, l'evoluzione della fisiologia portò a considerare quest'ultimo esclusivamente come circuito finale di rice-trasmissione automatica degli stimoli, mediati dal nervo vago.
Negli ultimi venti anni invece, gli studi ripresi e più approfonditi portano all'evidenza di un sistema, rivalutando quello Nervoso Enterico, dotato di una propria autonoma organizzazione, capace non solo di ricevere afferenze (impulsi) dal Primo Cervello, ma di inviare allo stesso efferenze, e cioè stimoli, attraverso la rete nervosa presente nella mucosa, ma anche mediante la liberazione di sostanze specifiche con funzione sia di carattere nervoso che ormonale. Ed è proprio questa capacità vera e propria del nostro intestino di “comunicare” reciprocamente con il Cervello, in seguito a provate emozioni o a stress di vario tipo, che ci porta a definirlo “Secondo Cervello”. 
A seconda di come si trova il nostro intestino (in equilibrio o meno), ne risentirà il nostro cervello (in senso di umore, e altri istinti come la fame); viceversa, in base al nostro stato d'animo (ansia, iper emotività, incapacità di essere flessibili con necessità di controllare tutto etc), noi potremo "sentire" la nostra pancia provandone disagio (per esempio per gonfiore, o cattiva digestione) oppure non accorgerci neanche che esiste! 
La medicina classica, come viene insegnata, individua una specifica tipologia di personalità chiamata A, piuttosto “nervosa e apprensiva” nei soggetti che tendono a soffrire di patologie a carattere ulceroso del tratto gastrico-intestinale e colico. Non viene però a tutt'oggi, evidenziata l'influenza che, viceversa, l'integrità o meno del tratto gastrointestinale (la nostra "pancia") svolge sull'Umore.
Il primo punto da ricordare è che la mucosa intestinale rappresenta una vera e propria barriera verso l'esterno dalla cui integrità dipendono due funzioni nobili e specifiche:
1. l'equilibrio della flora batterica: questa è costituita da germi "buoni" ( Flora eubiotica, la principale: Bifidobatteri, Lattobacilli, Bacteroidaceae per il 98%), e "germi cattivi" (Flora commensale potenzialmente patogena: E.Coli, >1% Entero e streptococchi, Enterovirus e <1%: Clostridi, Proteus, Stafilococchi, Pseudomonas, etc). Se alterata, e quindi eccedente di germi che diventano patogeni, porta a quella condizione che prende il nome di disbiosi intestinale, promotrice, a sua volta di facilità ad infezioni ricorrenti del tratto urinario, vaginale e prostatico, ma anche bronchiali, herpetiche e aftose ricorrenti, e micotiche secondarie, come le candidosi recidivanti. Inoltre, questa flora batterica commensale è essa stessa responsabile della produzione di vitamine così importanti per la salute in generale e anche per l'attivazione del metabolismo basale di ognuno di noi (nell'intestino tenue i Lattobacilli, gli Enterococchi, gli Enterobatteri producono acidi grassi a catena corta, VitB12 e acido folico; nel colon: Bacteroides e Bifidobatteri, sono responsabili del metabolismo della Vit.K). Per questo motivo, situazioni di difficoltà a dimagrire o tendenza a dingrassare o a trattenere liquidi possono derivare anche da una alterazione della barriera intestinale.
2. il mantenimento della normale funzione di difesa garantita dal Sistema immunitario dell'intestino. A livello della mucosa intestinale infatti esiste un Sistema immunitario rappresentato dal GALT (Gut Associated Lynphoid Tissue) che comprende ben il 50% delle cellule immunitarie del corpo (dalla cavità orale all' ampolla rettale).
La alterazione della funzione di barriera intestinale in senso lato, sia batterica che cellulare immunitaria, implica l'insorgenza di una condizione definita: alterata tolleranza orale. E' questa una condizione predisponente a sua volta l' insorgenza di quadri di Intolleranza o allergia alimentare, alterazione dello stato di difese immunitarie sistemiche con possibilità di malattie autoimmuni, Malattie da Immuno Complessi circolanti o, “molto semplicemente”, di ricorrenza di affezioni virali e non (per esempio le otiti o le angine frequenti e recidivanti dei bambini, le infezioni bronchiali, urinarie, cutanee, le sovra infezioni micotiche vaginali, fino alle degenerazioni neoplastiche degli adulti). Di seguito riporto sommariamente, le possibili cause di alterazioni della flora intestinale:
-Farmaci antibicrobici; Cause endogene (epatiche, pancreatiche etc,) alterazioni del pH,Intossicazione da inquinanti esogeni e metalli pesanti,Radiazioni,Tossine alimentari,scarso allattamento al seno alla nascita, con maggior selezione di ceppi patogeni, Infezioni intestinali, MCI (malattie croniche infiammatorie intestinali), Allergie e intolleranze alimentari, Disordini alimentari (diete iperproteiche, malnutrizione, carenze-eccesso di fibre), Immunodeficienze anche transitorie, STRESS psico-emotivo (già durante la gravidanza!).
Vediamo quindi come una Alimentazione sbagliata comporta una “risposta immunitaria
alimentare” alterata (e come scritto oltre, una risposta emotiva alterata!).Quanto scritto è importante per capire come, l'introduzione di cibi che risultano sbagliati, per quel soggetto e in quel momento della sua vita, induca, a partire da questo meccanismo di sbaragliamento della fanteria di difesa presente a livello intestinale, situazioni di disagio (come gonfiore,difficoltà digestive, sintomatologia crampiforme addominale fino a diarroica, ma anche cefalee), responsabili del mantenimento di una condizione che, inesorabilmente ci farà mangiare male e, ancora, ricercare le cose sbagliate invece che quelle giuste! E inoltre, soprattutto per la donna (che vive la vita prevalentemente "di pancia, ossia emozionalmente) la sensazione di perenne gonfiore addominale porterà, esso stesso a produrre malumore o irritabilità o insoddisfazione. In un meccanismo vizioso negativo.
Ma come si crea questo ...messaggio quasi di dipendenza e di abitudine che va dalla nostra "pancia" al nostro cervello, che poi esegue quanto ordinato? quali sono le “parole”con le quali il nostro intestino dialoga con il nostro cervello esprimendogli un impulso viscerale (per lo più istintivo e avvertito primariamente a livello di “pancia”) o ricevendo un comando già “elaborato” dal Primo Cervello?
La risposta è rappresentata dai Neuropeptidi o Neuroormoni: molecole per lo più di origine proteica che si comportano, per la loro modalità di azione, sia da ormoni che da neurotrasmettitori.
  • I principali neurormoni che l’intestino secerne sono diversi. Tra quelli maggiormente implicati il controllo della fame o della sazietà o l'umore (per loro azione specifica sul cervello) , i principali sono: gastrina (ormone del senso della fame e della voglia di dolce, maggiormente secreto nelle prime ore della giornata), istamina ( ad azione “eccitante” cerebrale ), serotonina, Leptina (ormone liberato in parte anche dal tratto digerente, a partire da venti minuti dopo il pasto, resposabile dels enso di sazietà, che viene persa per esempio, nei soggetti obesi).Liberati da diversi punti del tratto digerente, sono molto importanti per la loro funzione di spengimento o accensione dell’interruttore della fame o di quello di sazietà. Tramite la liberazione di questi ormoni, il nostro Secondo Cervello regola in modo sinergico, oltre che le funzioni digestive, anche numerosi altri organi* * L’integrità della mucosa intestinale, è fondamentale per garantire l’armonioso equilibrio di azione tra tutte le funzioni fin qui descritte.
  • Il nostro intestino secerne inoltre le encefaline (che come dice ilnome, hanno una maggior azione sull'encefalo e su altri distretti neuronali)**  In particolare tali molecole, prodotte a livello encefalico o intestinale, svolgono la propria azione oltre che di controllo di funzioni gastrointestinali sia endocrine che vegetative, di modulazione del dolore, e del tono dell’umore: processi di gratificazione, dipendenza, memoria ed apprendimento. Studi recenti inoltre dimostrano che questo sistema oppioide endogeno è in grado in ultima analisi, e lo vedremo anche trattando l’argomento nel capitolo dedicato, di regolare diverse funzioni dell’organismo, quali l’analgesia (sia da placebo, che da stress), nonché la sensazione di benessere in generale e dopo l’esercizio fisico.
  • la Serotonina: nota per l'azione anti depressiva (e per la quale alcuni farmaci anti depressivi ne sfruttano l'aumento di disponibilità a livello cerebrale), è prodotta, per quasi il 95% a livello delle cellule cromaffini intestinali! Il suo ruolo fondamentale si è visto essere quello di controllore degli stimoli nervosi indotti da altre molecole, in determinate aree cerebrali, bloccandone il flusso. Così facendo solo un adeguata concentrazione della serotonina in circolo infatti permette di evitare la trasmissione di impulsi eccessivi che una volta arrivati all'ipotalamo sarebbero altrimenti responsabili di alterazioni del comportamento di tipo animalesco con inclinazione cioè alla aggressività, alla violenza, o alla irritabilità, all'impulsività e all'eccesso di golosità. Allo stesso modo la serotonina influisce anche sugli stati d'animo, proprio modulando gli impulsi nervosi provenienti dal sistema limbico (emozionale), con espressioni che vanno dalla semplice malinconia associata anche a irritabilità, al senso di affaticamento e sensazione di sentirsi sempre stanchi, al sonno più lungo del normale, al senso di inutilità e scarso interesse o piacere per le proprie attività, alla minor lucidità mentale e minor capacità di concentrarsi o di prendere decisioni, fino alla depressione. Il tutto associabile a rapidi cambiamenti di peso e istintività golosa. 
     
L'abusare di imposizioni di regimi Dietetici, per lo più inadeguati qualitativamente (iperproteici prolungati, apportatori in maniera inadeguata dei giusti micronutrienti per troppo tempo, o troppo sbilanciati in quelli che sono i precursori ormonali del buon umore), o "emotivamente", porterà quindi da un lato a predisporre situazioni di disbiosi intestinale promuoventi a loro volta, la perdita di controllo degli ormoni della serenità, dall'altra una sorta di precoce condizionamento e dipendenza mentale, che ci indurrà, quanto prima, ad abbandonare una possibile programma dietetico iniziato e, ben più grave, a ricercare compulsivamente, tutti quegli alimenti sbagliati, fonte sì di effimera sensazione di gratificazione, ma anche di innesco di meccanismo vizioso.

Nel prossimo post le piante che aiutano a riequilibrare la "nostra pancia": dal punto divista emotivo, e intestinale-immunitario!


*la gastrina in particolare, stimola la tiroide a secernere la calcitonina (ormone che contrastando l’azione del PTH o paratormone, inibisce il riassorbimento osseo) e il pancreas a secernere insulina.
** assieme alle endorfine, vengono chiamate anche peptidi oppioidi endogeni (distinti cioè da quelli esogeni, come i farmaci o le droghe), ed esplicano la propria azione tramite lo stimolo diretto su recettori dislocati a livello encefalico (recettori µ), a livello del midollo spinale (recettori k) o in entrambi (recettori ∂).