domenica 1 marzo 2020

il "nuovo" virus (COVID19) e le nostre difese

EMERGENZA COVID-19, AGGIORNAMENTO DEL 5 APRILE (DATI 4 APRILE ...Il "nuovo" virus e la nostra difesa.                                               
                                                                                                                                                                                              
      
(l'aggiornamento al 10 marzo è segnata in grassetto) 
Anche per gli scienziati e medici come noi, è difficile in questo momento di potenziale disinformazione generale, trovare fonti oggettive di comprensione e conseguentemente confronto e discussione, su un argomento così importante quanto imprescindibile da affrontare nella sua originaria e scientifica lettura.

I punti più importanti: 

1. il coronavirus ha una diffusibilità maggiore a quella del virus dell'influenza. I Coronavirus sono un gruppo di virus all'origine di malattie nell'uomo e in altri mammiferi, uccelli, pipistrelli e rettili. Nell'uomo, la maggior parte delle forme di virus causa lievi infezioni respiratorie ma, come stiamo vedendo con il Coronavirus di Wuhan, in una piccola percentuali di casi un'infezione  può essere letale. I numeri dell'epidemia ad oggi riportano più di 90.000 casi in tutto il mondo, di cui oltre 80000 sono in Cina. I decessi a causa del virus sono stati all'incirca 3000, il che vorrebbe dire un tasso di mortalità superiore al 3%, anche se molti ricercatori hanno fissato il tasso di mortalità nell'intervallo del 2% o meno ritenendo che molti soggetti abbiano contratto il virus in forma asintomatica. La conferma arriva da un lavoro pubblicato su JAMA in cui viene riportato un tasso di mortalità del 2,3% significativamente inferiore a quello registrato a suo tempo per la SARS, che era del 9,5%. Il Sars-Co-V2 (definito dopo il 30 gennaio CoVid 19) si è visto avere un potere di trasmissione maggiore però a quello della SARS del 2003 (SARS: sindrome acuta delle vie respiratorie severa)

2. Le vie di contagio sono le stesse: quella aerea principalmente (saliva) e conseguentemente quella di contatto (di una mano per esempio che abbia coperto la bocca di ha starnutito o tossito)

3.Le parti dell'organismo bersagli del virus sono le mucose delle vie respiratorie principalmente: dalle vie alte (con sintomi di pseudo raffreddore) a quelle più basse alveolo-polmonari. Questo ultimo aspetto, potenzialmente più precoce da instaurarsi rispetto al virus dell'influenza, rende il coronavirus più pericoloso nel causare potenzialmente polmoniti virali. La sua aggressività inoltre si estrinseca nel provocare potenziali insufficienze cardiache per miocarditi, in soggetti predisposti o già affetti da patologie cardiache, per l'affinità del virus a un enzima particolarmente espresso in polmoni e tessuto miocardico.

4. Le norme a carattere igienico sanitario hanno l'obiettivo di bloccare la diffusione del virus e quindi il contagio tra le persone e dovrebbero essere attuate per ogni tipo di virus e comprendono: lavarsi le bene le mani dopo aver toccato superfici di contatto comuni (per esempio maniglie, posti in treno o altri mezzi pubblici etc), usando detergenti specifici; proteggersi la bocca con una mascherina in caso si abbia una qualsiasi sindrome da raffreddamento/influenzale, e proteggersi con la mascherina (o semplicemente girandosi dall'altra parte quando uno tossisce , se non la si possiede), e con guanti in caso si debba, per lavoro, visitare persone affette o si abbia a che fare con persone che mostrano tali sintomi; altre più specifiche per il personale sanitario (per difesa propria e di contrasto alla diffusione ad altri pazienti), e per gli impianti di condizionamento dell'aria.

5. Ogni volta che si entra in contatto con il virus, una parte del nostro sistema immunitario si attiva (in tempi e modi specifici) producendo una reazione primaria di difesa efficace che mantiene l'infezione allo stato di semplice infezione e non di malattia, oppure non efficace, lasciando sviluppare la malattia verso cui, in un secondo tempi, sarà in grado di produrre gli anticorpi specifici (un pò come il virus della mononucleosi: la maggior parte della popolazione "incontra" il virus e quindi contrae l'infezione, ma solo pochissimi sviluppano la malattia con febbre, ipertrofia ghiandolare, in alcuni casi epatite etc). Una volta prodotti gli anticorpi (è passato troppo poco tempo dalla diffusione di questo nuovo virus ad oggi), gli scienziati saranno in grado di            produrre i vaccini (accanto all'isolamento di ceppi specifici su cui si sta già lavorando). Il passaggio da "semplice infezione" a malattia dipende da diversi fattori tra cui, imprescindibilmente, lo stato di salute in generale e dello stato immunitario del soggetto al momento del contagio!

6. i virus della famiglia dei coronavirus sono sempre stati tra di noi, ma è la sequenza genica di questo nuovo ceppo (da cui prende il nome COviD 19) ad essere nuova e a trovarci, per questo motivo "spiazzati" perchè privi ancora degli anticorpi, associandosi per questo anche a una maggior diffusibilità. Erano della stesa famiglia infatti il virus della SARS e la MERS (sindrome respiratoria medio orientale).

Quali sono gli aspetti fondamentali che ci permettono di difenderci efficacemente:
  1. gli studi immunologici e genetici hanno definito una parte del dna umano (definito nel sottotipo 04 del polimorfismo HLAb27) presente nella popolazione della Cina del sud (e in particolare nella città Wuhan) e assente nella nostra popolazione occidentale, che renderebbe i soggetti che lo presentano, più predisposti all'infezione del virus (dati ancora in corso di verifica)
  2. per infettare un organismo, sia questo animale, umano o di laboratorio, ci vuole per questo come per ogni altro virus, una dose infettante: una carica sufficiente cioè di virus capace di invadere, contrastando a suo favore, le difese dell'organismo. Inoltre, minori sono queste difese, minore è la dose infettante necessaria per creare infezione, o ben peggio, malattia.
  3. se è vero che c'è bisogno di tempo per fornire una produzione di anticorpi specifici per il virus, da subito possiamo e dobbiamo favorire le nostre difese immunitarie che lavorano parallelamente, favorendo:

 -un rinforzo immunitario globale contrastando la diffusione del virus tra la popolazione (una sorta di "effetto vaccino")
-una riduzione del potere virulento (l'aggressività e quindi pericolosità) del virus
-una accelerazione della produzione di anticorpi. 
     
   Quali sono gli strumenti per rinforzare il nostro sistema immunitario:
  1. alimentazione
  2. stato di salute del nostro "sistema immunitario-intestino"
  3. l'integrazione e nutraceutica
  4. la febbre
  5. controllo dello stress
1. alimentazione
-evitare il più possibile i cibi che, per loro potere diretto e indiretto (tramite la loro azione sul sistema immunitario intestinale) favoriscono l'infiammazione dannosa: cereali raffinati, e troppo ricchi in glutine, zuccheri e dolci industriali, alimenti ricchi in caseina (latte e formaggi: andrà bene la ricotta saltuariamente priva di caseina). Andranno bene i cereali integrali o il grano saraceno (sia in pasta, farine o polenta)
-favorire alimenti ricchi in armi contro il virus: estratti prevalentemente di verdure, con l'aggiunta di limone (e non arancia) apportatore della forma attiva di vit c.
-favorire l'assunzione giornaliera di grassi buoni che concorrono a costruire la parete del globuli bianchi e delle cellule di difesa delle nostre mucose: l'olio di oliva extra vergine (anche spremuto a freddo), l'olio di semi di lino, l'olio di semi di canapa

2. stato di salute del microbiota intestinale (che contribuisce per il 70% alla qualità del nostro sistema immunitario!):
-favorire l'assunzione di probiotici (kefir) e prebiotici (verdure a foglia verde, grano saraceno, mela etc) che concorrono a ripristinare la normale flora intestinale e l'integrità di barriera della mucosa (prima arma di difesa verso l'entrata nella cellula del virus)
-l'enzima ACE2 cui il virus presenta particolare affinità (di attecchimento e quindi diffusione) risulta altamente espresso anche negli enterociti (le cellule intestinali) prossimali e distali dell'intestino tenue: è al vaglio degli studi attuali come la regolazione del MICROBIOTA intestinale possa modulare l'aggressività del virus stesso. 

3. l'integrazione e la nutraceutica: con una adeguata integrazione fito terapica o citochina personalizzata sulla predisposizione individuale di ogni soggetto e, molto semplicemente, con l'assunzione quotidiana di 1 g di acerola vit c (o di 350 mg tre volte al giorno), o di ascorbato di potassio (succo di limone fresco con l'aggiunta di bicarbonato DI POTASSIO). Anche il resveratrolo, molecola ad azione immunomodulante molto specifica, si è visto contrastare non solo l'entrata nella cellula del virus, ma anche la sua trascrizione (e quindi proliferazione) e la concomitante attivazione del sistema immunitario innato e adattativo

4. la febbre, e questo vale per ogni affezione virale o batterica, è la prima arma del nostro organismo per distruggere l'ospite indesiderato: non dovrebbe essere abbassata prima dei 38,5 gradi (facendo attenzione nei bambini piccoli però per il rischio di convulsioni); va invece MODULATA con l'utilizzo di bagni freddi alle estremità. Inoltre una adeguata idratazione anche con bevande calde da sorseggiare, rappresenta un fisiologico contributo di rinforzo delle nostre difese. Sono da evitare inoltre sbalzi termici importanti per le nostre mucose (passaggio da caldo a freddo senza coprirsi la bocca: il danno meccanico favorirà l'infiammazione locale e quindi la depressione del sistema immunitario favorevole)

gestione dello stress: la dilagante DISINFORMAZIONE cui stiamo assistendo contribuisce  enormemente  (oltre che a massacrare l'economia del paese) a ridurre le nostre difese immunitarie. Opinionisti non "tecnici sanitari" che dicono la loro su una materia tanto importante quanto specifica dei professionisti del settore, e che, magari per caso o per buon senso trova correlazione con la realtà dei fatti da una parte, tecnici medici o sanitari che pur di dire una su tutti che abbia più impatto sensazionalistico sparano una informazione approssimativa e non veritiera (dal punto di vista scientifico), omettendo invece tutte le informazioni di supporto alla salute individuale nel suo complesso, che ognuno potrebbe gestire autonomamente, e in qualsiasi luogo. Tutto questo ci fa assistere forse a un momento epocale di sovvertimento del rispetto della scienza, della conoscenza degli equilibri fisiopatologici che governano la salute umana con avanzamento del pressapochismo della (non più )"arte medica". Ma la cosa più preoccupante è che favorisce la diffusione della sensazione di PAURA e di IMPOTENZA di ognuno di noi provocando in questo modo, l'incremento di un ormone specifico (il CORTISOLO) per alcuni, o di attivazione anomala dell'asse TIROIDEO, per altri, che contribuisce a sua volta a deprimere il nostro stato immunitario (in psicologia sperimentale esiste un fenomeno specifico chiamato di Werther che definisce il livellamento dello spirito critico della popolazione e l'induzione a un comportamento di massa; in Psico Neuro Endocrino Immunologia, l'effetto comporta una riduzione delle nostre difese immunitarie per scatenamento ormonale specifico indotto dall'emozione paura).
Per questo, fitoterapici cosidetti "adattogeni" come la whitania, l'eleuterococco, rodiola e altri ci possono riportare a uno stato di equilibrio.
Inoltre anche estratti con azione specifica sul sistema immunitario (Echinacea, Astragalo) o sul microbiota intestinale (Noce), o sulla percezione dello stato ansioso (Melissa, Tilia Tormentosa per esempio), e sulla qualità del sonno notturno (valeriana, luppolo, escolzia etc) possono dare un significativo contributo ad "alzare l'asticella della resistenza allo stress" e quindi fortificarci.
In questo periodo inoltre in cui, l'unico modo per arginare la delirante approssimazione delle informazioni (che da un altra parte può portare anche il rischio di minimizzare il problema) è quello di ARGINARE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS evitando i contatti e quindi l'assembramento in luoghi chiusi o aperti, la individuale uscita all'aria aperta, magari nella giornata di sole (che probabilmente si rivelerà come uno strumento di distruzione del virus, ma ancora non lo sappiamo) risulterà salvifica sia per l'umore, che per l'equilibrio ormonale. E' noto infatti come una attività fisica aerobica (nordic Walking, bicicletta, corsa, yoga con meditazione, passeggiate a cavallo, o quella che più vi piace) inneschi una serie di ormoni a partire dai muscoli stessi o da altri distretti corporei molto efficaci per l'equilibrio metabolico, dell'umore e del sistema immunitario (endorfine, anandamide, miochine: a funzione antiinfiammatoria e di innalzamento del tono dell'umore, oltre che di induzione di una maggior capacità di discernimento e quindi risoluzione dei problemi; vedi il mio post: "una strategia antiinfiammatoria: l'esercizio fisico")

Rivolgetevi appena possibile al vostro medico di medicina integrata o allo specialista nutraceutico, ritrovando la fiducia nel VOSTRO sistema immunitario. Ricordatevi di non perdere la vostra rotta, il vostro progetto; distraetevi con qualcosa che vi piaccia: una volta addottate le norme di sicurezza per voi e per gli altri, sfruttate il nuovo tempo che avete a disposizione per un pensiero bello, un progetto che avevate messo da parte perchè troppo indaffarati,  scacciando la paura. Seminate qualcosa che crescerà e vi renderà soddisfatti.

NB:Tutti i dati sopra riportato sono appositamente scritti in modo semplificato per renderne una più facile comprensione e applicazione nella quotidianità
Se sei un medico o altro specialista del settore puoi approfondire con dati bibliografici consultando l'articolo completo sul sito


www.agemony.com










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