mercoledì 13 agosto 2014

intestino o cervello?

Il cervello, così come noi lo intendiamo, sappiamo ora comprendere quella parte del nostro Sistema Nervoso Centrale-SNC- rappresentato dalla aree corticali più recenti nella scaletta evolutiva (La corteccia cerebrale) e quelle sottostanti corrispondenti al cervello rettile, (il cosi detto cervello emozionale) dalla cui sinergia di azione nascono gli impulsi motori, e anche quel complesso meccanismo di elaborazione di ciò che viene percepito dall'ambiente che ci circonda, insieme di Pensiero e di Emozioni che è la Mente. L'idea iniziale era che oltre a questo, doveva esistere "perifericamente" una promanazione di tale funzione nervosa, a livello dell'organo-intestino che per primo, rappresenta la nostra “modalità di assimilare l'ambiente".
Già centocinquanta anni fa, due Neurofisiologi e studiosi della anatomia umana, Meissner e Auerbach, scoprirono e ne diedero il proprio nome che, al di sotto della mucosa di rivestimento del tratto intestinale, ci sono due grandi plessi nervosi che, "nel loro piccolo" comprendono oltre 100 milioni di neuroni (verso una stima che va dai 10 ai 100 miliardi di neuroni del Sistema Nervoso Centrale -che chiameremo Primo Cervello-). Accanto al SNC veniva perciò distinto il Sistema Nervoso vegetativo comprendente quello Simpatico, il Parasimpatico e il Nervoso Enterico (o intestinale). Negli anni successivi, l'evoluzione della fisiologia portò a considerare quest'ultimo esclusivamente come circuito finale di rice-trasmissione automatica degli stimoli, mediati dal nervo vago.
Negli ultimi venti anni invece, gli studi ripresi e più approfonditi portano all'evidenza di un sistema, rivalutando quello Nervoso Enterico, dotato di una propria autonoma organizzazione, capace non solo di ricevere afferenze (impulsi) dal Primo Cervello, ma di inviare allo stesso efferenze, e cioè stimoli, attraverso la rete nervosa presente nella mucosa, ma anche mediante la liberazione di sostanze specifiche con funzione sia di carattere nervoso che ormonale. Ed è proprio questa capacità vera e propria del nostro intestino di “comunicare” reciprocamente con il Cervello, in seguito a provate emozioni o a stress di vario tipo, che ci porta a definirlo “Secondo Cervello”. 
A seconda di come si trova il nostro intestino (in equilibrio o meno), ne risentirà il nostro cervello (in senso di umore, e altri istinti come la fame); viceversa, in base al nostro stato d'animo (ansia, iper emotività, incapacità di essere flessibili con necessità di controllare tutto etc), noi potremo "sentire" la nostra pancia provandone disagio (per esempio per gonfiore, o cattiva digestione) oppure non accorgerci neanche che esiste! 
La medicina classica, come viene insegnata, individua una specifica tipologia di personalità chiamata A, piuttosto “nervosa e apprensiva” nei soggetti che tendono a soffrire di patologie a carattere ulceroso del tratto gastrico-intestinale e colico. Non viene però a tutt'oggi, evidenziata l'influenza che, viceversa, l'integrità o meno del tratto gastrointestinale (la nostra "pancia") svolge sull'Umore.
Il primo punto da ricordare è che la mucosa intestinale rappresenta una vera e propria barriera verso l'esterno dalla cui integrità dipendono due funzioni nobili e specifiche:
1. l'equilibrio della flora batterica: questa è costituita da germi "buoni" ( Flora eubiotica, la principale: Bifidobatteri, Lattobacilli, Bacteroidaceae per il 98%), e "germi cattivi" (Flora commensale potenzialmente patogena: E.Coli, >1% Entero e streptococchi, Enterovirus e <1%: Clostridi, Proteus, Stafilococchi, Pseudomonas, etc). Se alterata, e quindi eccedente di germi che diventano patogeni, porta a quella condizione che prende il nome di disbiosi intestinale, promotrice, a sua volta di facilità ad infezioni ricorrenti del tratto urinario, vaginale e prostatico, ma anche bronchiali, herpetiche e aftose ricorrenti, e micotiche secondarie, come le candidosi recidivanti. Inoltre, questa flora batterica commensale è essa stessa responsabile della produzione di vitamine così importanti per la salute in generale e anche per l'attivazione del metabolismo basale di ognuno di noi (nell'intestino tenue i Lattobacilli, gli Enterococchi, gli Enterobatteri producono acidi grassi a catena corta, VitB12 e acido folico; nel colon: Bacteroides e Bifidobatteri, sono responsabili del metabolismo della Vit.K). Per questo motivo, situazioni di difficoltà a dimagrire o tendenza a dingrassare o a trattenere liquidi possono derivare anche da una alterazione della barriera intestinale.
2. il mantenimento della normale funzione di difesa garantita dal Sistema immunitario dell'intestino. A livello della mucosa intestinale infatti esiste un Sistema immunitario rappresentato dal GALT (Gut Associated Lynphoid Tissue) che comprende ben il 50% delle cellule immunitarie del corpo (dalla cavità orale all' ampolla rettale).
La alterazione della funzione di barriera intestinale in senso lato, sia batterica che cellulare immunitaria, implica l'insorgenza di una condizione definita: alterata tolleranza orale. E' questa una condizione predisponente a sua volta l' insorgenza di quadri di Intolleranza o allergia alimentare, alterazione dello stato di difese immunitarie sistemiche con possibilità di malattie autoimmuni, Malattie da Immuno Complessi circolanti o, “molto semplicemente”, di ricorrenza di affezioni virali e non (per esempio le otiti o le angine frequenti e recidivanti dei bambini, le infezioni bronchiali, urinarie, cutanee, le sovra infezioni micotiche vaginali, fino alle degenerazioni neoplastiche degli adulti). Di seguito riporto sommariamente, le possibili cause di alterazioni della flora intestinale:
-Farmaci antibicrobici; Cause endogene (epatiche, pancreatiche etc,) alterazioni del pH,Intossicazione da inquinanti esogeni e metalli pesanti,Radiazioni,Tossine alimentari,scarso allattamento al seno alla nascita, con maggior selezione di ceppi patogeni, Infezioni intestinali, MCI (malattie croniche infiammatorie intestinali), Allergie e intolleranze alimentari, Disordini alimentari (diete iperproteiche, malnutrizione, carenze-eccesso di fibre), Immunodeficienze anche transitorie, STRESS psico-emotivo (già durante la gravidanza!).
Vediamo quindi come una Alimentazione sbagliata comporta una “risposta immunitaria
alimentare” alterata (e come scritto oltre, una risposta emotiva alterata!).Quanto scritto è importante per capire come, l'introduzione di cibi che risultano sbagliati, per quel soggetto e in quel momento della sua vita, induca, a partire da questo meccanismo di sbaragliamento della fanteria di difesa presente a livello intestinale, situazioni di disagio (come gonfiore,difficoltà digestive, sintomatologia crampiforme addominale fino a diarroica, ma anche cefalee), responsabili del mantenimento di una condizione che, inesorabilmente ci farà mangiare male e, ancora, ricercare le cose sbagliate invece che quelle giuste! E inoltre, soprattutto per la donna (che vive la vita prevalentemente "di pancia, ossia emozionalmente) la sensazione di perenne gonfiore addominale porterà, esso stesso a produrre malumore o irritabilità o insoddisfazione. In un meccanismo vizioso negativo.
Ma come si crea questo ...messaggio quasi di dipendenza e di abitudine che va dalla nostra "pancia" al nostro cervello, che poi esegue quanto ordinato? quali sono le “parole”con le quali il nostro intestino dialoga con il nostro cervello esprimendogli un impulso viscerale (per lo più istintivo e avvertito primariamente a livello di “pancia”) o ricevendo un comando già “elaborato” dal Primo Cervello?
La risposta è rappresentata dai Neuropeptidi o Neuroormoni: molecole per lo più di origine proteica che si comportano, per la loro modalità di azione, sia da ormoni che da neurotrasmettitori.
  • I principali neurormoni che l’intestino secerne sono diversi. Tra quelli maggiormente implicati il controllo della fame o della sazietà o l'umore (per loro azione specifica sul cervello) , i principali sono: gastrina (ormone del senso della fame e della voglia di dolce, maggiormente secreto nelle prime ore della giornata), istamina ( ad azione “eccitante” cerebrale ), serotonina, Leptina (ormone liberato in parte anche dal tratto digerente, a partire da venti minuti dopo il pasto, resposabile dels enso di sazietà, che viene persa per esempio, nei soggetti obesi).Liberati da diversi punti del tratto digerente, sono molto importanti per la loro funzione di spengimento o accensione dell’interruttore della fame o di quello di sazietà. Tramite la liberazione di questi ormoni, il nostro Secondo Cervello regola in modo sinergico, oltre che le funzioni digestive, anche numerosi altri organi* * L’integrità della mucosa intestinale, è fondamentale per garantire l’armonioso equilibrio di azione tra tutte le funzioni fin qui descritte.
  • Il nostro intestino secerne inoltre le encefaline (che come dice ilnome, hanno una maggior azione sull'encefalo e su altri distretti neuronali)**  In particolare tali molecole, prodotte a livello encefalico o intestinale, svolgono la propria azione oltre che di controllo di funzioni gastrointestinali sia endocrine che vegetative, di modulazione del dolore, e del tono dell’umore: processi di gratificazione, dipendenza, memoria ed apprendimento. Studi recenti inoltre dimostrano che questo sistema oppioide endogeno è in grado in ultima analisi, e lo vedremo anche trattando l’argomento nel capitolo dedicato, di regolare diverse funzioni dell’organismo, quali l’analgesia (sia da placebo, che da stress), nonché la sensazione di benessere in generale e dopo l’esercizio fisico.
  • la Serotonina: nota per l'azione anti depressiva (e per la quale alcuni farmaci anti depressivi ne sfruttano l'aumento di disponibilità a livello cerebrale), è prodotta, per quasi il 95% a livello delle cellule cromaffini intestinali! Il suo ruolo fondamentale si è visto essere quello di controllore degli stimoli nervosi indotti da altre molecole, in determinate aree cerebrali, bloccandone il flusso. Così facendo solo un adeguata concentrazione della serotonina in circolo infatti permette di evitare la trasmissione di impulsi eccessivi che una volta arrivati all'ipotalamo sarebbero altrimenti responsabili di alterazioni del comportamento di tipo animalesco con inclinazione cioè alla aggressività, alla violenza, o alla irritabilità, all'impulsività e all'eccesso di golosità. Allo stesso modo la serotonina influisce anche sugli stati d'animo, proprio modulando gli impulsi nervosi provenienti dal sistema limbico (emozionale), con espressioni che vanno dalla semplice malinconia associata anche a irritabilità, al senso di affaticamento e sensazione di sentirsi sempre stanchi, al sonno più lungo del normale, al senso di inutilità e scarso interesse o piacere per le proprie attività, alla minor lucidità mentale e minor capacità di concentrarsi o di prendere decisioni, fino alla depressione. Il tutto associabile a rapidi cambiamenti di peso e istintività golosa. 
     
L'abusare di imposizioni di regimi Dietetici, per lo più inadeguati qualitativamente (iperproteici prolungati, apportatori in maniera inadeguata dei giusti micronutrienti per troppo tempo, o troppo sbilanciati in quelli che sono i precursori ormonali del buon umore), o "emotivamente", porterà quindi da un lato a predisporre situazioni di disbiosi intestinale promuoventi a loro volta, la perdita di controllo degli ormoni della serenità, dall'altra una sorta di precoce condizionamento e dipendenza mentale, che ci indurrà, quanto prima, ad abbandonare una possibile programma dietetico iniziato e, ben più grave, a ricercare compulsivamente, tutti quegli alimenti sbagliati, fonte sì di effimera sensazione di gratificazione, ma anche di innesco di meccanismo vizioso.

Nel prossimo post le piante che aiutano a riequilibrare la "nostra pancia": dal punto divista emotivo, e intestinale-immunitario!


*la gastrina in particolare, stimola la tiroide a secernere la calcitonina (ormone che contrastando l’azione del PTH o paratormone, inibisce il riassorbimento osseo) e il pancreas a secernere insulina.
** assieme alle endorfine, vengono chiamate anche peptidi oppioidi endogeni (distinti cioè da quelli esogeni, come i farmaci o le droghe), ed esplicano la propria azione tramite lo stimolo diretto su recettori dislocati a livello encefalico (recettori µ), a livello del midollo spinale (recettori k) o in entrambi (recettori ∂). 

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