Tendenza a ingrassare senza sapere il motivo
o difficoltà a mantenere stabile il peso? O, ancora, difficoltà di gestione di
fami compulsive ?
Alterazioni dell’umore con tendenza all’ansia,
attacchi di panico, o difficoltà di concentrazione e di memoria?
Alterazioni del ciclo mestruale, della
fertilità o della libido?
Alla
base di questi che potrebbero essere solo sintomi, prima ancora che quadri
patologici, può essere un CAOS ORMONALE. Non già indotto da qualche
primaria patologia, ma da un sovvertimento del programma di controllo generale
ormonale (metabolico, sessuale, infiammatorio), gestito dalla ormai nota
centralina di tutto che è l’ipofisi.
Come
visto in altri articoli, multiple sono le interazioni di questa piccola
ghiandolina posta alla base del cervello (sella turcica), con altri sistemi
nobili del nostro organismo, attraverso
una continua comunicazione messa in atto da un linguaggio contenente parole
diverse che, come per magia, vengono interpretate ubiquitariamente. Così il pre
ormone CRH, proveniente dall’ipotalamo (area della corteccia cerebrale punto di
afferenza di stimoli diversi che passano all’elaborazione conscia, compresi i
sentimenti piuttosto che gli istinti, ma anche gli stimoli olfattivi,
gustativi, visivi, auditivi etc), funge da molecola di stimolo immunitario
quando interagisce con il linfocita circolante (che diviene quasi una “cellula nervosa liquida”, con secondarie
implicazioni interattive con il sistema nervoso e quello dell’umore). Oppure
come le citochine infiammatorie (molecole prettamente immunitarie come le
Interleuchine, il TNF, Il NfKb) capaci, quando in grandi quantità, di superare
la Barriera Emato Encefalica e di indurre una risposta reattiva non solo
cellulare (macroglia) ma anche ormonale: condizionando così la produzione o
disponibilità di ormoni come il NPY (ormone della fame), i numerosi peptidi
bioattivi come la POMC (proopiomelanocortina) precursori degli alfa-melanociti
(alfa-MSH), della beta endorfina (controllori a loro volta del sistema
immunitario e ossido-riduttivo, e del tono dell’umore) e, per un'altra via,
responsabili della disponibilità di acetilcolina, dopamina e serotonina. Lo
stesso binomio ipotalamo (e produzione di pre ormoni) e ipofisi, con (dalla sua
parte posteriore) la produzione dell’ormone
vasopressina (o Antiduretico) e Ossitocina
(ormone del parto ma anche della sensazione di intraprendenza e innamoramento),
e (dalla sua parte anteriore) i pre ormoni stimolanti le ghiandole tiroide, sessuali, del metabolismo osseo e muscolare,
interagisce continuamente a livello ancora “centrale”, di “regia”.
Diversamente
dalla maggior parte delle ghiandole endocrine infatti, , che sono riccamente
vascolarizzate (e che attraverso il sangue immettono in circolo i loro
prodotti, ossia gli ormoni), l’ipofisi
dei mammiferi e in particolare il lobo intermedio con i melanotropi pituitari,
appare riccamente alimentata dalla fibre nervose che partono dall’ipotalamo,
rappresentando un puro modello di comunicazione Neuro Endocrina, una specie di archetipo
del modo di trasdurre l’interfaccia tra i sistemi nervoso centrale e gli
effettori endocrini. Questo è confermato anche dal riscontro di
numerosi terminali nervosi contenenti dopamina, noradrenalina, acido gamma
–ammino –butirrico (GABA) e la serotonina.
Se
la liberazione della cascata ormonale dell’ipofisi è regolata dalla sua
attivazione per opera dei pre ormoni ipotalamici (o releasing Factor come
l’ACTH, il TRH, il GNRH), la sua periodicità circadiana e il
conseguente rilascio giorno-notte sono regolati dalla ghiandola pineale (o
epifisi), in un meccanismo di inter-sincronizzazione ormonale,
indispensabile per la vita.
E’
così che la ”regia” suscettibile a tutti i fattori di stress, di cui scrivevo,
è rappresentata da un nobilissimo reticolo neuroendocrino, costituito
da ipotalamo, ipofisi e epifisi, a
funzionare come da orologio biologico centralizzato. Questa struttura interattiva,
ha acquistato, nel corso dell’evoluzione filogenetica, l’adattamento plastico
cronologico sintonizzato, tra i sistemi da esso controllati e la variabilità
circadiana giorno-notte e le fasi lunari, che viene espresso tramite il
rilascio degli ormoni. Nel mammifero
uomo, gli impulsi che arrivano agli occhi, a e da l’ipotalamo (nuclei sovra
chiasmatici) generano infatti la sintesi ciclica e la secrezione di tutti gli
ormoni del nostro organismo, definendo programmi ormonali per cui dalla nascita
alla morte, determinate funzioni vengono regolate e sintonizzate, quali quella sessuale (pubertà, fertilità,
meno e andropausa), quella metabolica
(crescita e sviluppo, differenziazione cellulare, metabolismo di base) e quella
dell’invecchiamento cellulare in
generale. Tali programmi sono continuamente suscettibili dell’ambiente
circostante (stile di vita, alimentazioni, tutti i fattori di stress), che ne
condizionano in senso epigenetico la risposta adattativa, più o meno
d’equilibrio per la salute.
Il
sistema nervoso può modulare il sistema immunitario in molti modi. Uno
dei più convincenti esempi di neuro-immuno-modulazione
è l’attivazione della secrezione adrenocorticale che si verifica in risposta a
stimoli antigenici o infiammatori. Le
cellule immunocompetenti, come abbiamo visto sono coinvolte dall’ormone
dell’accrescimento e dalla prolattina. I recettori del GH sono presenti sui
linfociti; gli animali deficitari di GH hanno atrofia del timo e sono
immunodeficienti ed inoltre la immunodeficienza si corregge in seguito al
trattamento con GH. La prolattina, oltre ad essere un essenziale fattore di
accrescimento in una linea di cellule linfoidi, si lega a specifici recettori
di varie classi di linfociti e ne stimola la secrezione di citochine.
La ciclosporina, una sostanza immunosoppressiva, lega i recettori della
prolattina. Il trattamento con bromocriptina, sostanza che inibisce la
secrezione di prolattina, migliora l’encefalite sperimentale autoimmune e,
limitatamente agli studi condotti nell’uomo, migliora varie malattie autoimmuni
incluse la psoriasi, l’iridociclite e l’irite. Gli estrogeni secreti dall’ovaio aumentano l’incidenza delle malattie
autoimmuni.
L’integrazione, a livello ipotalamico, di stimoli provenienti dal
sistema nervoso, da quello endocrino e da quello immunitario è dunque
evidente : l’ipotalamo è il crocevia attraverso il quale gli stimoli
cognitivi possono influenzare vari aspetti della patologia internistica (manifestazioni vegetative, patologia tiroidea,
funzioni ormonale sessuale, l’apparato cardiovascolare, la coagulazione, la
trombolisi, la malattia ulcerosa, l’asma bronchiale, le mesenchimopatie
reattive, ecc.).
A
determinare la sincronizzazione nella produzione ormonale a partire
dall’ipofisi è la ghiandola pineale (o epifisi). La sua protagonista
effettrice principale è la melatonina (ma si è visto che anche
altri peptidi giocano a tale livello un ruolo fondamentale e indipendente da
questa, come il TRH) ormone che rappresenta un vero e proprio direttore di
orchestra di funzioni, in linea con quanto appena descritto, quali:
-metabolica (termoregolazione, metabolismo di base)
-immunitaria (è l’unico ormone in grado di stimolare la
produzione di Il 10 midollare, una delle poche citochine anti infiammatorie,
attraverso la produzione della molecola MIO o sostanza oppioide indotta dalla
melatonina), con importante effetto anti ossidante
-di sincronizzazione ormonale (in sinergia con l’ormone
anti invecchiamento DHEA, e in contrasto con il Cortisolo).
Solo
il mantenimento della ciclicità di produzione della melatonina, ad opera del
suo precursore 5HT (SEROTONINA), nel passaggio da luce a buio, garantisce
questa efficacia di funzione pineale.
In
situazioni di alterazioni del sonno notturne dovute a:
-frequenti turni notturni
-stato di stress attivato
-alterazioni del sonno quali o quantitative
attraverso
la mancata induzione del sonno e/o del passaggio al buio, non verrà prodotta la
Melatonina, con conseguente de-sincronizzazione dei sistemi ormonali, e problematiche
che ne derivano.
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