Health coaching (insegnamento alla salute) e AntiAging (anti invecchiamento), parolacce o fantasia?
Nessuna delle due.
Fino a pochi anni fa, l'invecchiamento era considerato un fenomeno biologico tanto inevitabile quanto ineluttabile, oltre che nelle modificazioni dell'aspetto estetico, anche nelle sue caratteristiche negative: invecchiamento dei tessuti, invecchiamento delle ossa, invecchiamento delle capacità cognitive.
"Invecchiare" significava aspettarsi , più o meno precocemente, un progressivo deterioramento della funzionalità e dell'efficacia della struttura ossea e articolare, passando per fasi più o meno dolorose articolari, fino ad una possibile invalidità più o meno condizionante per concomitanti situazioni osteoporotiche (dove viene a mancare la struttura di sostegno dell'osso, con possibilità di facili fratture o crolli vertebrali, o dolori ossei). Oppure, da anziani, frustrare condizioni cognitive e di lucidità mentale, per il persistere di momenti dolorosi e fonti di depressione, legate a troppo gravi o persistenti fenomeni artrosici (dove la degenerazione dei capi articolari è di tipo dapprima infiammatorio con più o meno significativa sindrome dolorosa, e successivamente degenerativo con distruzione dei tessuti). O ancora, invecchiare significava "spegnere", e non necessariamente a 90 anni, ma anche molto prima, l'interruttore della capacità cerebrale di ragionare, di socializzare, di essere autonomia e di progettualizzare, o , finanche, di avere un buon tono dell'umore.
Vi è capitato di vedere, o conoscete, persone che a 60 anni, cominciano o hanno già una vita condizionata da dolori persistenti, impossibilità a muoversi da ridotta o esaurita funzionalità articolare o problemi ossei (crolli vertebrali, osteoporosi grave, artrosi deformante)? Oppure soggetti depressi o alienati dalla "semplice" vita quotidiana perchè non più in grado di attendere a sè stessi o di interagire con gli altri?
Sono tristemente sicura di si.
Quello che fino a una trentina di anni fà sembrava ineluttabile (così come, per le donne, "entrare in menopausa significava fine della giovinezza), ora è doverosamente evitabile!
Doverosamente perchè l'ignoranza dei progressi della scienza nel conoscere, riscontrare, e affrontare le predisposizione individuali ad "invecchiare male"(con l'accezione su descritta, e non certo di riferimento estetico), non deve essere una giustificazione nel non fornire a ciascun soggetto gli strumenti necessari per farlo (semplici esami del sangue, indagini strumentali non invasive e alla portata di tutti). Evitabile perchè il fisiologico processo di invecchiamento di ognuno di noi, può essere "giusto o sbagliato" ossia "con funzioni cognitive, ormonali e fisiche preservate, oppure precocemente perse", a seconda della messa in atto di "modalità di vita" che, realmente e incontrovertibilmente fanno la differenza.
I moderni concetti di Fitness Coaching, Food Coaching, Emotional Coaching rappresentano parte degli insegnamenti a un "buon vivere, mantenendo lo stato salute" espressi ampiamente nella Medicina Preventiva o Anti Aging:
l'inquadramento prioritario e precoce della situazione individuale e delle predisposizioni specifiche del soggetto, permette infatti un approccio olistico che valuti non solo la forma fisica, ma anche quella emotiva, dello stato immunitario e di quello ormonale del momento. Perchè la nostra salute, e quindi l'invecchiamento sano, passa per un equilibrio fondamentalmente ormonale, e immunitario, continuamente condizionato dallo stato di "stress" in cui si vive. Quest'ultimo non rappresentato da una condizione psicologica di tensione o stanchezza emotiva, ma da vero e proprio stato morboso, corrispondente a un già attivato disequilibrio (e allontanamento da uno stato di salute appunto ormonale, immunitario, neurologico). Solo l'approccio integrato e preventivo del soggetto (test di profilo rischio del DNA, valutazione clinica olistica che tenga conto dello stato ormonale e biochimico di base, valutazioni sierologiche semplici quanto fondamentali come dei parametri di pre diabete, di infiammazione o rischio cardiovascolare, di osteopenia, etc), permetterà di individuare una precoce condizione di pericolosità (intendendo con questo una situazione di pre-malattia, ancora totalmente reversibile) e quindi di trattarla.
Come? Sarà tema di altro post l'inquadramento specifico a determinate situazioni di squilibrio, facilmente destinate ad evolvere in malattia se non trattate, ma qui ricordo che supporti necessari perchè estremamente efficaci a tal riguardo, sono i seguenti:
-riequilibrio ormonale con terapia fitoterapica ormono -induttiva: un esempio è il riscontro di situazioni ormonali alterate (PROLATTINA, ORMONI SESSUALI ESTROGENO E PROGESTERONE, ORMONI DELLA TIROIDE) che possono portare in maniera assolutamente subdola, a precoci situazioni di alterazione del ciclo sessuale, di patologie specifiche ovariche o tiroidee, o infertilità (sia negli uomini che nelle donne). Altro esempio è una situazione di pre-diabete, ossia di alterazione del metabolismo degli zuccheri legato non a una situazione alimentare ma ad una alterazione ormonale specifica (incremento del CORTISOLO, principale ormone dello stress, che può associarsi anche a tendenza all'ipertensione arteriosa o ad altre patologie cardiovascolari). Oltre che il trattamento di una situazione per antonomasia di cambiamento ormonale che è la menopausa, con un intervento però non sostitutivo, aggressivo e non libero da effetti collaterali, bensì di riequilibrio.
- utilizzo di NUTRACEUTICI, vitamine specifiche e anti ossidanti: sia i primi derivati dagli alimenti stessi, sia come pasto che come prodotto farmacologico, che i secondi (la Vitamina D considerata non più come semplice vitamina, ma come vero e proprio ormone dalle multiple azioni anti tumorali, anti depressione, anti osteoporotiche, ne è solo un esempio) hanno funzione di veri e propri farmaci, se usati nel modo giusto (con la conoscenza cioè non solo delle loro caratteristiche terapeutiche, ma anche della fisiologia del corpo umano).
- l'indicazione di adeguate attività fisiche : adeguate per il periodo di vita e per l'obiettivo prefissato.
- l'indicazione di adeguate tecniche di "defaticamento" psicologico (meditazione, alcuni tipi di massaggio-terapia etc)
-consigli di adeguata alimentazione
Perchè se è vero che il tempo di sopravvivenza è aumentato (durata della vita), è compito o auspicio di ogni terapeuta oltre che di ogni soggetto favorire una qualità della vita appropriata.
Sarò a Senigalia il 28-29 novembre prossimi per corso di Medicina Anti Aging rivolto a medici, biologi, psicologi.
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