domenica 29 novembre 2015

la sindrome di calimero


Permettetemi oggi, questa che vi sembrerà una digressione dal tema Salute, ma che in realtà, davvero non lo è.


Ogni giorno, volenti o nolenti, ci troviamo catapultati e "apparentemente coinvolti" in tematiche di ordine politico o economico-finanziario del nostro Paese; e quotidianamente, anche per i più distratti, tale "coinvolgimento" risulta inesorabile e inevitabile.
Ho usato di proposito questi due avverbi, perchè la nostra quotidianità è piena di informazioni che:

a. ci danno l'illusione (e da qui solo "l'apparente coinvolgimento") di far parte di un meccanismo  interattivo di traduzione dei bisogni di noi cittadini, nel servizio offerto dal nostro governo. E in questo tentativo di farci arrivare le coordinate della situazione reale, le informazioni che ci arrivano sono di fatto rappresentative solo della presenza, per lo più, di una nave alla deriva, di cui forse l'equipaggio, ma non i reali compiti di ciascun membro, nè la rotta, nè le pianificazioni e i rischi del viaggio possono arrivare alla nostra conoscenza. Come in questo esempio infatti, dove per la maggior parte di noi, non esperti in navigazione, la scelta sarebbe quella di non entrare nei dettagli delle problematiche e quindi delle soluzioni da intraprendere per assicurare una buona resa della spedizione in assoluta sicurezza (perchè non di nostra competenza), ma di affidarci con fiducia e tranquillità alla professionalità degli "addetti ai lavori", anche la interpretazione delle difficoltà, delle dinamiche sottili che muovono una azione politica o economica piuttosto che un altra, e la percezione delle possibili soluzioni, dovrebbe essere appannaggio di coloro a cui noi abbiamo affidato la nostra "protezione" (in cambio di parte della nostra libertà). E invece, quello che ci arriva quotidianamente, è un carico di informazioni per lo più approssimative, superficiali o semplicistiche o a volte fuorvianti perchè già condizionate dal mezzo di informazione, della reale situazione politica ed economica italiana, europea e mondiale, o di alcune troppo dettagliate riguardanti le dinamiche economiche e finanziarie (che per capirle, dovremmo essere tutti degli esperti) o di altre, inerenti più la vita privata di qualche politico che il suo operato professionale. 

b. Invece che darci la possibilità di "rimanere tranquilli" perchè con la sensazione di essere protetti e al sicuro, e perchè consapevoli che in quella barca alla deriva, c'è chi tiene a cuore la "salute sociale" di ognuno di noi, e con la sua preparazione e professionalità farà di tutto per svolgere il compito che gli è stato affidato (come d'altra parte farebbe il capitano di quella nave e come fà ognuno di noi nella propria professione quotidiana), il messaggio che inesorabilmente e inevitabilmente (perchè proveniente da ogni forma di informazione) invece ci arriva, è solo quello della percezione che c'è qualcosa che davvero non và. Qualcosa che mina la nostra "salute sociale", qualcosa che non sembra avere uno sbocco o una risoluzione (se non temporanea e che presto viene ribaltata o messa da parte), qualcosa che da un lato è davvero molto più grande di noi, ma che allo stesso tempo ci carica di una sorta di responsabilità , di angoscia e di ineluttabile sofferenza, come se fosse invece possibile che la nostra idea a riguardo, la nostra azione o il nostro coinvolgimento, portasse alla risoluzione del problema, ridandoci la nostra tranquillità. 
Quello che ci arriva, è il continuo senso di impotenza, di disincanto e di sconforto oltre che di preoccupazione, per una situazione di cui non abbiamo la possibilità (perchè realmente non la possiamo gestire noi) di vedere la fine o il destino, lasciandoci perennemente con il senso di frustrazione. O quel che è peggio, con un senso di sconforto e di scoraggiamento.. "a far qualcosa", perchè tanto sappiamo che nulla cambierà (perchè ancora, non lo decidiamo noi). Con la sensazione di non avere un ruolo attivo nel tentativo di uscita dall'empasse, ma solo il senso di impotenza.

Ecco che la nostra modalità quotidiana del vivere, diventa un continuo tentativo di difendersi o di rinuncia: dalla burocrazia esasperante (perchè inefficace e inutile), dall'ingiustizia costante, dalle promesse illusorie e periodicamente disattese, dalla privazione della possibilità di impegnarci per un progetto, un sogno. E questo si traduce, per la nostra salute, per lo più in una costante attivazione di uno stato di allerta continua ma inefficace: non abbiamo la possibilità infatti di vedere il leone pericoloso che ci sta attaccando, e quindi di urlare, di scappare o di attaccare, ma ne percepiamo continuamente la presenza, provando ogni giorno un senso di paura, senza avere una possibilità di reazione.

La moderna scienza ci spiega che la attivazione costante di uno stato di allerta, originariamente programmato dal nostro organismo per difenderci, da sistema salva vita efficace diviene sistema inefficace e deleterio. Tale sistema corrisponde alla messa in circolo di ormoni dello stress, così detti "salvavita "(cortisolo, adrenalina, prolattina, etc) che si associano alle modificazioni fisiologiche del nostro organismo atte a difendersi (aumento della frequenza cardiaca, aumento della pressione arteriosa, stato di tensione emotiva, aumento della glicemia e del colesterolo etc indispensabili per prepararci a scappare o a combattere il leone), senza però che queste vengano "utilizzate " per uno scopo (perchè la nostra, è una quotidiana, involontaria e istintiva percezione di pericolo, di cui però non vediamo l'origine). Il risultato di questa "attivazione ormonale impropria"è l'insorgenza di varie problematiche di pre patologia o di patologia vera e propria: allergie frequenti o facilità a incorrere in infezioni diverse dell'apparato respiratorio per esempio, problemi di ipertensione arteriosa, diabete mellito o altri problemi metabolici, alterazioni delle funzionalità degli sistemi ormonali sessuali o tiroidei, alterazioni della qualità del sonno o dello stato dell'umore con attacchi di panico, depressione etc). Situazioni che, contestualizzate nel momento di stress vissuto possono, con la medicina di prevenzione e integrata, essere affrontate in modo efficace.

Oltre nell'approccio specifico, le reali soluzioni, per preservare il nostro stato di salute, scongiurando la sindrome di Calimero, a  prescindere dagli eventi, molto spesso ci sono. E sono rappresentate: 

-dalla possibilità che ognuno di noi ha, crisi o non crisi, di dedicarsi un pò di tempo per concentrarsi sulle cose semplici ma concrete della vita: il piacere di condividere il tempo con la propria famiglia o con i propri amici; la capacità di crearsi un progetto, scelto a seconda dei desideri e degli interessi (forse troppo spesso dimenticati) di ognuno di noi, anche non per forza di investimento economico, ma che ci distragga, ci impegni e ci dia la soddisfazione di ottenimento di piccoli risultati progressivi realmente dipendenti da noi (un corso di studi, di hobby manuale creativo, di impegno sportivo per cui la natura è a disposizione di tutti e, totalmente gratis, e così via). 
-dalla necessità di imparare realmente a difendersi da stimoli che ci arrivano, magari sotto forma di informazioni di problematiche, potenzialmente "stressanti" o fonte di preoccupazioni, nel caso in queste  non riguardino situazioni effettivamente gestibili o affrontabili da noi (come i problemi di ordine politico ed economico che non riguardano la nostra pratica vita quotidiana, ma le decisioni e i confronti degli.."addetti ai lavori" su cui noi non possiamo mettere voce). E' importante cioè occuparci dei nostri problemi o impegni quotidiani, senza "Pre-"occuparci di quello che non è nelle nostre possibilità risolvere. Con le capacità di ognuno di noi, cosìdette "resilienti", perchè ancora forse non del tutto esplorate e sfruttate, di risorgere, di reagire, di creare, di essere propositivi.

-dalla necessità di reagire, esprimere il nostro disaccordo, la nostra esigenza, il nostro malessere (sempre rispettando i nostri principi e quindi noi stessi). Questo vale anche e soprattutto negli aspetti della vita quotidiana che riteniamo ingiusti: come la maleducazione di taluni mentre siamo in fila o, rispettosamente in attesa del nostro turno; oppure nei fraintendimenti o nella difficoltà comunicativa che a volte si crea all'interno di una famiglia o di una coppia; o ancora 
 Risultati immagini per calimeronel senso di soprusi o ancora di ingiustizia vissuto in alcuni ambienti di lavoro. 
Ricordarsi che la possibilità di scegliere, è un lusso della vita che ognuno di noi ha, e che non può essere tolto. Si può scegliere di essere sereni o felici nelle cose piccole della vita, quando l'ambiente che ci circonda sembra così ostico e difficile, ma non dipendente da noi; si può scegliere di stare bene di fronte a problematiche di famiglia o di coppia che necessitino una comunicazione più efficace, o una azione specifica; si può scegliere di rispettare la propria dignità e la propria persone in ambienti di lavoro, non modificabili ma per i quali possiamo scegliere di pensare a "un Piano B", da programmare o mettere in cantiere e che ci permetta, quando sarà possibile, di cambiare la nostra situazione lavorativa.
Con positività e ottimismo, che non significa incoscienza o superficialità ma, per contro, impegno nell' attuazione di un progetto, che dipende solo da noi. 

Secondo alcuni testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del suo corpo in rapporto alla superficie  alare.
Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare


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Igor Sikorsky



4 commenti:

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  2. Belle e sagge parole importante avere la volontà di mettere in pratica il cambiamento e non dare la colpa a fatti esterni che spesso causano le problematiche,insomma cara dottoressa la medicina risiede nella nostra volontà.

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  3. Belle e sagge parole importante avere la volontà di mettere in pratica il cambiamento e non dare la colpa a fatti esterni che spesso causano le problematiche,insomma cara dottoressa la medicina risiede nella nostra volontà.

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  4. E' proprio così.. Ciò non vuol dire che sia facile, ma è la NOSTRA possibilità, e il NOSTRO possibile RISULTATO

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