giovedì 29 gennaio 2015

La fila che..stressa



Ieri mi è capitato di dovermi recare in biglietteria per fare un biglietto del treno  ( non sempre le cose semplici e "ottimizza tempo" come per esempio un semplice biglietto elettronico sono fattibili, nonostante il nostro impegno).
Mi metto in fila, paziente e aspetto, certa della professionalità dei tre operatori attivi ai rispettivi sportelli.
Passano i primi dieci minuti e la fila ( lunga), non si muove.
Trascorrono altri 10 minuti e passa una coppia di signori di mezza età e una giovane donna. Entrambi bloccano la fila per i successivi 20 minuti, per problematiche che ovviamente non erano affari che mi riguardassero.
Alla fine di questi 20 minuti,un operatore, il terzo, impegnato fino a quel momento con un altra ragazza, si libera. E, vedendo la fila ( ormai molto lunga) accumulatasi, decide con aria serafica e assolutamente tranquilla ( lui) di affiggere il tragico ( o tragicomico) cartello con scritto" sportello fuori servizio", andandosene e guardandoci ( noi della fila) con aria compassionevole.
Passano altri 15 minuti, con i due sportellisti impegnati nella ricerca di qualche inestricabile soluzione di viaggio richiesta dal cliente, con caratteristiche probabilmente non praticabili su questa terra, o per lo meno sulla nostra rete ferroviaria nazionale.
Allo scadere dei 5 minuti successivi, umilmente ed educatamente, mi sporgo dalla staticità della mia posizione anchilosante della fila ancora bloccata, e chiedo a uno di questi se è possibile chiamare il terzo sportellista ormai scomparso. Tanto per darci un illusione che, prima o dopo, arriverà anche il nostro turno. Mi si risponde che chi sta lavorando, sono solo le persone che in quel momento noi vediamo. E va bene, aspettiamo ancora.
Nel frattempo, uno dei due operatori ( quello che mi ha risposto), di fronte all' impotenza di non poter fare assolutamente nulla per proseguire nella consegna del biglietto ( e quindi nel produrre la tanto anelata frase "avanti un altro") per intercorrente blocco del bancomat, comincia ad assumere in viso colorazioni che vanno dal rosa al viola.
Alla fine, trascorsi quasi 50 minuti ( gli unici di teorica ora di libertà settimanale per la sottoscritta) , in paziente ( mica tanto) attesa in suggestiva fila alla stazione della mia città, arriva finalmente il mio turno. E interagisco con la gentilissima operatrice che mi trovo davanti, ormai al limite dell'implosione, che mi confessa di non riuscire più a sopportare la maleducazione, la spocchiosita' , il senso di onnipotenza etc etc di taluni.

Gli studi recenti di fisiopatologia del sistemo ormonale, di quello nervoso e di quello immunitario ci spiegano come, fattori di questo tipo (sensazione di impotenza o di ingiustizia anche per piccole cose come uno spreco di tempo in fila, o della percezione che chi dovrebbe aiutarci non ci considera, oppure la frustrazione di star sprecando l'unica ora di tempo libero, in modo insensato a favore di altri, o la necessità di mantenere un tono professionale di fronte alla maleducazione) siano alla base, assieme ad altri che si assommano durante la giornata (mancanza di collaborazione tra colleghi sul lavoro o mancato riconoscimento delle proprie capacità etc etc) di un continuo e subdolo stimolo stressogeno. Mentre la nostra natura ci fornisce, normalmente, le capacità ( metaboliche, cardiache, ' nervose', motorie) per reagire a uno stress acuto ( come per esempio un leone che ci attacca, a cui rispondiamo difendendoci o scappando) , la stessa non ci aiuta nello stress cronico in cui, non esiste un "nemico" visibile da cui difenderci, ma il nostro impegno ( ormonale, metabolico, neurologico etc) e' continuo, anche se inefficace. Con la conseguenza che prima o dopo, a seconda delle nostre capacità di resistenza individuale, daremo segni di scompenso o esaurimento: del sistema immunitario (insorgenza di allergie mai note fino a quel momento per esempio), ormonale (alterazioni della tiroide: cosiddetti "distiroidismi" non ancora da trattare ma significativi di un cambiamento reattivo che deve essere precocemente colto per evitare l'evoluzione in malattia), metabolici ( alterazioni della glicemia di base, o del colesterolo, tendenza ad ingrassare senza altro apparente motivo)... E così via.

Come difendersi

Già esprimere, pur con la solita educazione che ci contraddistingue, una nostra osservazione su un aspetto che potrebbe essere molto applicabile in pratica e quindi molto efficace (come richiamare l'operatore che se n'era andato nel momento di maggior bisogno), può essere utile. Per liberarci, almeno parzialmente del peso dell' impotenza. Piuttosto che stare in fila e fomentare il rancore parlando tra noi attendenti. Probabilmente l' importante e' proprio liberarsi, senza aggressività o maleducazione, altrimenti associata alla certezza  di passare dalla parte del torto. Così in tutte le cose della nostra quotidianità.

La medicina integrata ci aiuta molto in questo senso sia a fare, evidentemente, prevenzione, che a trattare già presenti squilibri di una delle sfere psicologica-emotiva, neurologica, ormonale o immunitaria. Con prodotti fito terapici così detti a induzione ormonale, con la flloriterapia (che rappresenta una sorta di "psicoterapeuta tascabile" che ci aiuta senza che noi ci accorgiamo), l' omeopatia e così via.

Un esempio su tutti, che sarà tema di altro post, e' il riscontro, in una percentuale molto elevata di popolazione, di elevati livelli di due ormoni: la prolattina e il cortisolo.
La prima, normalmente liberata durante l'allattamento, o a livello ovarico in determinate patologie, viene liberata dalla nostra " centralina dello stress", l' ipofisi, in tali condizioni, ed e' responsabile di sintomi quali irritabilità, stanchezza, ritenzione idrica, fino a problematiche organiche quali la anovulazione e quindi l'infertilita'.
Il secondo, il cortisolo, e' l'ormone salvavita ma anche quello che per queste stesse caratteristiche (capacità di incrementare la pressione arteriosa, incremento della glicemia e del colesterolo, etc) porta, in condizioni di stress prolungato e "inefficace' a problemi di ipertensione arteriosa, pre diabete, ipercolesterolemia, tendenza ad ingrassare e ad avere sempre fame, irritabilità fino alla nevrosi ( con attacchi di panico o altri aspetti).

Ci si può aiutare molto con la terapia integrata, anche se basterebbe, probabilmente, un po' più di buon senso e di rispetto!

                                  

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