domenica 31 marzo 2019

gli ENTEROTIPI (parte II): dalla salute del MICROBIOTA intestinale a quella vaginale, VESTIBULITE


Risultati immagini per barriera intestinaleAbbiamo visto nel post precedente l'importanza dell'unità funzionale <microbiota intestinale-integrità di mucosa>, nel favorire o meno il nostro metabolismo basale


                


In sostanza, più ci si sente gonfi, o affetti da irregolarità intestinale, più si potrà avere la tendenza ad ingrassare (a prescindere dalle calorie del cibo introdotto quotidianamente), o  a mal assimilare l'apporto nutritivo.  

Un "laboratorio" digestivo che funziona bene dà segno di sè, anche dopo un pasto, con :

-il mantenimento della lucidità e freschezza mentale 
-la pancia non gonfia, non appesantita, e senza senso di acidità di stomaco o reflusso
Sarà fisiologico invece sentirsi pieni o satolli, dopo un pasto occasionale più ricco (un pranzo della domenica o un pasto delle feste).


Oltre ad essere un laboratorio metabolico, quello intestinale è un vera e propria estensione del sistema immunitario, perchè capace di:
-discriminare ciò che gli arriva dall'esterno che è tossico, batterico, virulento, o in generale "sbagliato" per noi
-tollerare (non innescando una risposta infiammatoria a scopo eliminatorio o dannosa) le molteplici linee batteriche presenti sulla mucosa del nostro tratto digestivo (dalla bocca all'ano).

Quando però viene perso l'equilibrio locale, questi perfetti meccanismi di rispetto tra ambiente e organismo, vengono a mancare. Questo accade:

- in occasione di un sovraccarico tossinico o microbico (dall'esterno, o dall'intestino stesso per DISBIOSI e conseguente perdita dei rapporti tra linee batteriche simbiontiche e patobiontiche): effetto "stranger"

-in occasione di uno stimolo primariamente infiammatorio della mucosa intestinale (che si verifica nella sindrome del colon irritabile, nella sindrome dell'intestino permeabile, e nelle malattie croniche infiammatorie come il Morbo di Crohn): effetto "danger", ovvero l'iniziale stimolo infiammatorio diventa reclutamento immunitario, precocemente diretto verso la mucosa dell'organismo stesso.

Studi recenti e ancora in essere, hanno individualizzato tipologie diverse del microbiota intestinale, cui corrisponde una diversa predisposizione ad ammalare di specifiche patologie locali (le stesse malattie croniche infiammatorie come il M. di Crohn, sindromi diarroiche e dispeptiche, gastrite atrofica Helicobacter Pylori associata etc) e sistemiche: allergie, psoriasi, patologie reumatologiche, del sistema cognitivo  (compreso l'autismo), ed emotivo (comprese le sindromi depressive e gli attacchi di panico), dell'apparato urinario e genitale (cistiti intercorrenti e poco responsive alle terapie antibiotiche, vaginiti da Candida ricorrenti, vestibolite). Ad oggi si distinguono 4 tipologie di ENTEROTIPI a seconda della prevalenza della linea batterica:

ENTEROTIPO 1.    prevalenza ceppo bacteroides (60-70%), è il più resiliente, ma anche il più fragile se si assumono terapie antibiotiche. 
ENTEROTIPO 2.   tipico dei vegetariani /vegani per attuazione di una alimentazione povera (povera in alimenti a valore nutrizionale alto come le proteine animali): prevale il ceppo Pravotella, mostra una resilienza intermedia, forse si associa ad  ipertensione arteriosa ma sembra essere di protezione verso la sclerosi multipla
ENTEROTIPO 3.   prevalenza del ceppo ruminococco: più resiliente del tipo 2, associato a minor motilità intestinale

ENTEROTIPO 4.   ancora in definizione

La medicina del (imminente) futuro, ossia la medicina integrata e funzionale, non può prescindere dalla valutazione e interpretazione dal grado di equilibrio (o meno) del microbiota intestinale, come primo movente di una delle patologie sopra accennate.

Ricordo in questa occasione la vestibolite: infiammazione dei tessuti che circondano il vestibolo vaginale, è una patologia molto più frequente di quanto sembra, perchè spesso non diagnosticata. I disturbi sono parte delle cause della patologia, e parte delle conseguenze della stessa, in un meccanismo complesso che se non affrontato in senso antinfiammatorio, sia in senso lato che del microbiota intestinale, diventa cronico o comunque condizionante la vita della donna, con:
-dolori ai rapporti sessuali ( dispareunia)
-bruciore (e rossore) locale
-vaginiti (batteriche, micotiche)
-consensuali infezioni urinarie  ricorrenti (cistiti)

La difficoltà di interpretazione e cura di questo disturbo, è legata alla stessa complessità dei fattori causali e di quelli che si sovrappongono, in un circolo vizioso:
Risultati immagini per dolore vulvare-attivazione di una via specifica del sistema immunitario (quello dei mastociti, cellule liberatrici di istamina)
-iperattività dei muscoli del pavimento pelvico
-iperattività del sistema de dolore periferico (alle terminazioni nervose locali) e centrale (per abbassamento della soglia del dolore)
...e consensuali:
-vaginiti batteriche o micotiche (Linea Candida) ricorrenti
-cistiti ricorrenti
-sindrome depressiva (potenzialmente esacerbata dallo stato di disbiosi intestinale)


L'approccio terapeutico integrato troverà l'aiuto dello specialista ginecologo e di quello di medicina integrata o funzionale, che userà strumenti farmacologici di sintesi o naturali (fitoterapia e nutraceutici), e la nutrizione di riequilibrio (antiinfiammatoria e anti disbiotica).






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