Si sa: che siamo ancora bambini o già adulti, di fronte a un pacchetto chiuso, che sia anche solo quello di benvenuto del treno su cui viaggiamo, difficilmente riusciamo a resistere nel provare un pò di eccitazione, e di curiosità...tutta infantile. Tutta sana.
Si perchè di fronte a un momento di distrazione dai nostri pensieri seri quotidiani, o dai nostri schemi mentali che spesso ci fanno agire o pensare, o "percepire" l'altro o una determinata situazione in modo prevenuto e quindi condizionato e condizionante, il semplice ottenimento di un pacchetto chiuso che non ha, all'esterno, le indicazioni del suo contenuto, piacevolmente può renderci, per un momento, bambini. E perciò spensieratamente e liberamente felici.
Un altro tipo di sorpresa si può trovare quando, immersi nella ancora e teorica routine di un passaggio in taxi dalla stazione a un albergo sede del convegno che terrai da li a qualche ora, ti scopri ad ascoltare con piacere la storia di un tassista, e ad apprendere appunto con sorpresa, l'entusiasmo contagioso di questo. Nel riferirti con gli occhi quasi commossi e gai, una sua determinata passione per la letteratura e per la storia, in particolare delle città, anche diverse da Roma, dove ti stai trovando. E la sua soddisfazione grande, ottenuta quando, pur con questa passione, e la necessità di lasciare precocemente gli studi per vicissitudini di "normali storie di vita famigliari" , ha conseguito poi il diploma di scuola superiore. Da adulto, mentre lavorava, per il solo piacere di studiare. Per il solo piacere di ascoltare una propria esigenza, perseguirla e trovarne soddisfazione nell'averlo fatto. Quella soddisfazione che nessun altro ti può dare, se non tè stesso. Impagabile.
Ancora, la sorpresa nel trovarti ospite a un convegno ristretto per pochi, per studiosi, per appassionati, per ..investitori del proprio tempo sul confronto, la crescita personale, un momento di evoluzione. Si perchè distrarsi dalla propria quotidianità di ambiente frequentato, di condivisioni sociali, di storie da ascoltare, di idee con cui confrontarsi, diventa un momento di crescita ed evoluzione personale.
Cosi come l'uscire dalle abitudini: del mangiare sempre le stesse cose, del frequentare sempre uno stesso posto, di ascoltare sempre e solo una voce.....di pensare, alla fine, sempre nello stesso modo.
E' così che una cena convivale anche esagerata (dal punto di vista calorico, metabolico etc etc ), così dannatamente sbagliata dal punto di vista nutrizionale, diventa così meravigliosamente giusta, dal punto di vista di soddisfazione e piacere conviviale.
Per il nostro cervello, e per il nostro intestino.
Dove per entrambi invece, è l'abitudine ad essere deleteria:
-nel perdere la possibilità di plasticità e quindi di adattamento evolutivo,
-nel perdere la capacità di sentire e riconoscere, che ciò che stiamo mangiando, o facendo, o pensando (ogni giorno nello stesso modo), in realtà è proprio quello che non dovremmo fare, qualcosa cioè di sbagliato per la nostra salute;
-nel portare all'accumulo di sostanze, o tossine (anche TOSSINE EMOTIVE, o ALIMENTARI), che si trasforma in "intossicazione", e quindi innesco di un meccanismo (infiammatorio) di adattamento a un nuovo equilibrio. Quello sbagliato, potenzialmente di pre malattia o di malattia, che però non siamo in grado di riconoscere.
Se non ci mettiamo nelle condizione di ascoltare, di sentire, di sorprenderci.Emozionandoci anche in una giornata che, apparentemente, e teoricamente, poteva essere semplicemente l'ennesima giornata di lavoro, dopo una settimana pazzesca di lavoro.
Grazie a tutti quelli che in questi giorni mi hanno sorpreso.
Grazie alla SIKMO (Società Italiana Kinesiologia Medica e Odontoiatrica), e del suo presidente dr Fausto Boschi.
La gentilezza e l'ospitalità vale più di qualsiasi atto" dovuto" e, inevitabilmente, finto.
Grazie a lei dottoressa, speriamo sia l'inizio di una lunga e proficua collaborazione.
RispondiEliminaMa poichè, come dice giustamente, valgono ( e ci piacciono) di più le relazioni vere che gli "atti dovuti", mi permetta di inviarle un personale, affettuoso saluto. Francesco Bittarelli
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RispondiEliminagrazie e a presto
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