domenica 16 aprile 2017

gut microbiota as brain pacemaker: la salute dell'intestino alla base della salute del nostro cervello

gut-microbiome


Il secolo corrente, ha portato delle conoscenze, in ambito scientifico, incredibili: nuovi circuiti elettronici o sistemi informatici che, diventati di uso comune ci permettono di rendere APP(plicabile) quasi qualsiasi nuova idea o utilità alla nostra realtà. Nuove galassie. Nuovi organismi. E non parlo solo delle specie viventi scoperte su altre pianeti.

Negli ultimi vent'anni, la scoperta e la approfondita definizione di un vero e proprio micro cosmo biotico, all'interno del ( e sul) corpo umano (che diviene in questo modo un super organismo) ha aperto nuove possibilità di interpretazione, diagnosi e cura, di malattie o disturbi solo apparentemente disgiunti tra di loro. Diverse sono infatti le specie batteriche che popolano diversi distretti del corpo umano tra la cute e tutto il sistema mucosale dell'apparato digerente e di quello urinario. Il sistema microbiotico intestinale (Gut microbiota) da solo, è costituito da circa 100 trillioni di micro organismi (500-1000 specie tra batteri, funghi, virus e altre piccole forme di vita batterica).

Contrariamente a quanto conosciuto, o meglio selezionato nella nostra conoscenza medica superficiale, fino a pochi anni fa, questo micro cosmo batterico, chiamato MICROBIOTA intestinale non svolge solo un ruolo di "presenza" sulla linea di barriera della nostra mucosa intestinale, gastrica e in generale del nostro tratto digerente:

BACTEROIDES (aerobi facoltativi, sono cioè batteri che possono vivere sia in presenza che in assenza di ossigeno), Gram + e Gram -10 UFC.
LATTOBACILLI (aerobi facoltativi) G+ e G-   106 UFC.
ENTEROBATTERIACEAE (aerobie e anaerobie) 104 UFC
STREPTOCOCCHI (aerobi) 104 UFC


Quello che è noto infatti è che oltre a fornire un primo fondamentale apporto nella funzione di barriera difensiva verso l'esterno (batteri, virus, tossine, metalli pesanti etc), la flora batterica intestinale assieme all'integrità della mucosa intestinale sottostante, rappresenta un vero e proprio LABORATORIO all'interno del nostro organismo, capace di fornire, se ben funzionante:

  • energia: ogni alimento che introduciamo può essere adeguatamente scomposto e quindi digerito in modo da utilizzarne al meglio i micronutrienti che lo compongono, consumando (la nostra) energia nel farlo oppure, messo in "stoccaggio" nel nostro tessuto grasso (con tendenza a ingrassare o a trattenere liquidi o a gonfiarsi)
  • sostanze fondamentali per la nostra vita: vitamine (alcune vit del gruppo B, la vit K), alcuni aminoacidi. La stessa Vit B è fondamentale per garantire un efficace metabolismo basale (ossia adeguato consumo energetico). L'aminoacido triptofano, assunto con alcuni alimenti è alla base di un ormone (la Serotonina o ormone della serenità), la cui disponibilità a livello cerebrale dipende dalla produzione dello stesso a livello intestinale. La stessa cosa avviene per precursori della DOPAMINA (l'ormone dell'innamoramento) etc. 
  • difesa immunitaria: più del 50 % del nostro sistema immunitario si colloca infatti nello strato più profondo della mucosa intestinale, condizionata dalla flora batterica profonda. Questa difesa è attiva verso micro organismi e sostanze esterni sia attraverso un sistema di produzione anticorpale, che di altre vie immunitarie (molecole dell'infiammazione o citochine), che risulta efficace, se il sistema flora intestinale-integrità di mucosa è conservato. Quando però, a seguito di situazioni di alterazione della prima (DISBIOSI) o di processi infiammatori della seconda (sindrome dell'intestino impermeabile, sindrome dell'intestino gocciolante o permeabile, o altre malattie croniche infiammatorie intestinali) questo sistema viene alterato, viene persa di conseguenza non solo la funzione difensiva verso l'esterno, ma anche la capacità di riconoscimento di sostanze proprie dell'organismo. In altre parole, cellule o parti del nostro organismo vengono attaccate dal nostro stesso sistema immunitario: cellule della tiroide nella tiroidite autoimmune, cellule della mucosa intestinale o pancreatica in alcune forme di diabete e nella celiachia, cellule delle cartilagini o parti della sinovia in alcune malattie reumatologiche etc. 
  • ormoni e neurotrasmettitori: molecole (dopamina, serotonina, acido gamma amino butirrico -GABA-) che rappresentano vere e proprie parole di un linguaggio con cui cervello e intestino sono in continua comunicazione. Non solo "dall'alto verso il basso", ma anche viceversa. Ciò significa che non solo il nostro sistema nervoso condiziona la salute del nostro intestino ma lo stesso umore, alcune capacità cognitive come la concentrazione, la memoria, il comportamento, la "lucidità mentale" dipendono dalla salute del nostro intestino. O meglio, della flora batterica intestinale e della sottostante mucosa.

Le condizioni che portano ad una alterazione della flora batterica e ad una alterazione dello stato di salute dell'intestino, portano ad un sovvertimento delle funzioni nobili e indispensabili di questo magnifico laboratorio che lavora per noi!

-Farmaci estroprogestinici (pillola anticoncezionale per es) per tempo prolungato, farmaci che abbassano l'acidità dello stomaco e, inevitabilmente quella dei tratti intestinali più a valle alterandone di conseguenza la funzionalità, alimentazione troppo ricca in conservanti, alimenti lievitati di tipo industriali, cereali e altri alimenti raffinati etc, portano per prima ad una alterazione della flora batterica intestinale (che si definisce disbiosi intestinale)
-situazioni più o meno croniche di alterazione della motilità intestinale (stipsi, situazioni colitiche con alvo diarroico prolungato, tipiche del quadro di colon irritabile) o alterazioni più profonde e stabili della mucosa intestinale (in situazioni di patologia come la sindrome dell'intestino permeabile, il Morbo di Crohn etc) portano ad una perdita della funzione della difesa e ad una persistenza di uno stato infiammatorio.
Quello che è noto però è che i due punti sopra si condizionano reciprocamente non solo nel rendere meno efficace quel laboratorio (nella funzione digestiva, di assorbimento e di consumo di energia per smaltire i nutrienti assunti) ma anche nel renderlo esso stesso foriero di molecole quali:

  • ROS: molecole reattive dell'ossigeno o radicali liberi, alla base dei meccanismi di invecchiamento e di danno cellulare
  • molecole di infiammazione (citochine) in grado di indurre non solo una perseveranza dell'eventuale processo infiammatorio intestinale di base, ma anche situazioni di danno cerebrale, e dell'organismo in generale
  • ormoni dell'infiammazione: in contrasto con altri ormoni del nostro organismo, portano ad una alterazione di altre ghiandole (tiroide, pancreas, ghiandole sessuali maschili e femminili)

E' quindi è fondamentale mantenere la individuale e specifica funzione settoriale dei tratti del sistema digestivo, che si contraddistinguono sia per un adeguato ambiente acido o basico (un ambiente più acido per lo stomaco serve per la digestione delle proteine, uno più basico per il duodeno e l'intestino tenue serve per l'assorbimento in generale e per le funzioni di difesa e antitumorali), ma anche per quello batterico.

Già la modalità con cui nasciamo (passaggio fisiologico attraverso il canale del parto o parto cesareo) condiziona la colonizzazione batterica (più, o meno fisiologica) del nostro intestino a partire dalla nascita. La nostra modalità di vivere, compresa quella di arrabbiarsi, quella di mangiare, quella di fare attività fisica e quale sport, e l'uso adeguato o improprio dei farmaci, fa in modo che questa colonizzazione venga continuamente modificata lungo tutto il corso della nostra vita.
Sono talmente importanti le funzioni di interazioni di questo MICROBIOTA intestinale con il nostro sistema immunitario, quello ormonale, quello metabolico, e addirittura quello genetico, che gli studi recenti permettono di definire a intervalli di tempi ravvicinati, sempre più specie batteriche e le loro funzioni.
Tanto da scoprire per esempio:
  • alcuni batteri della specie BIFIDO (i bifidobacterium infantis per esempio) definiti come i "PSICOBIOTICI" che, se presenti in modo congruo o se assunti all'occorrenza in adeguata quantità, modulano lo sviluppo di situazioni di ansia più o meno fisiologiche (stress da esami, da scadenze, dal parlare in pubblico, paura di volare etc) o patologiche (stadi depressivi o disturbi del comportamento ossessivi o autismo o disturbi dell'attenzione nel bambino)
  • altri della specie Lattobacilli come i modulatori dell'espressione fenotipica di patologia su basi autoimmuni come il morbo celiaco 
  • altri in grado di condizionare la scomposizione di aminoacidi assunti con gli alimenti, prevenendone la conversione in metaboliti ormonali non più attivi: è l'esempio del 5 idrossitriptofano che, presente in adeguate quantità arriva nella barriera ematoencefalica come SEROTONINA 
  • altri che modulano la proliferazione batterica di determinati ceppi, in grado di indurre altrimenti, una fermentazione alcoolica in grado di produrre situazioni di STEATOSI EPATICA (EPATITE allo stadio iniziale non su base alcoolica alimentare), anche in chi è astemio.
  •  Lactobacillus Ramnosus: in grado di favorire la produzione, a partire dai carboidrati della dieta, di fibre insolubili del tipo Fruttooligosaccaridi (FOS) come l'acido butirrico, così importanti per proteggere l'integrità della mucosa stessa (integrità delle Tight Junctions), e difenderla da insulti esterni anche di tipo cancerogeno;
  •  altri della famiglia dei BIFIDI, in grado di sfavorire la conversione dei nitrati (sostanze usate come conservanti in molti alimenti, soprattutto insaccati), in nitriti (con elevato potere cancerogeno)


 (Smith, 2015; Dinan, Stanton, e Cryan 2013)










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