Questo 'condizionamento' ne determina una risposta, in continua evoluzione, che in ultima analisi e' di ADATTAMENTO alla vita. Ma questa risposta può essere di tale stravolgimento dei 'normali' parametri di equilibrio dell 'organismo, che la fisiologica reazione di adattamento rappresenta sì un NUOVO EQUILIBRIO, ma già in uno stato MALATTIA!
La nuova scienza che definisce lo stato di salute come l'integrazione dinamica e multi direzionale dei sistemi Psichico, Neurologico, Endocrino e Immunitario (PNEI), definisce lo stato di adattamento allo STRESS, che ognuno di noi vive ogni giorno, rappresentandolo non come un fattore di disequilibrio, ma già UNO STATO DI SQUILIBRIO O PRE MALATTIA.
Gli studi a tal riguardo, iniziati con il neuro fisiologo Seyle nel 1936, proponevano un concetto che ad oggi, reinterpretato scientificamente, pone le basi per un nuovo paradigma della salute, ossia la MEDICINA BIOINTEGRATA .
È' così che, qualsiasi fase della vita, dall'infanzia alla senilità, rappresenta un momento, in questa continua REAZIONE DI ADATTAMENTO ALLA VITA, che può essere di reazione -ALLARME, o di reazione-RESISTENZA, o di reazione -ESAURIMENTO.
L'aspetto triste e su cui porre l'attenzione è che le tre fasi, non corrispondono a un momento cronologico di epoca di vita anagrafica, ma a una FASE di vita specifica. Già nell'infanzia infatti, il susseguirsi di fattori "stressanti" ossia di sconvolgimento di quello spazio omeodinamico di salute, possono rappresentare, per la loro intensità o durata, i promotori di una precoce evoluzione della fase di allarme in quella di esaurimento, non pertanto necessariamente correlata alla età anziana o all'invecchiamento!
Per fattori sì"stressanti", la moderna scienza individua non solo fattori emotivi, ma anche virali, tossici, chimici, alimentari, metabolici che, in ultima analisi comportano una reazione dell'organismo di scomposizione, momentanea o duratura (e quindi nociva) dello spazio omeodinamico di salute.
Questa fase di reazione, positiva di adattamento efficace e quindi benefico, o negativa e quindi di induzione a un invecchiamento precoce e/o a uno stato di malattia, è rappresentata da una attivazione del cosi detto "ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-SURRENE" , che non è altro che la risposta ISTINTIVA dell'organismo finalizzata alla sopravvivenza!
La stessa, del nostro predecessore uomo di Neanderthal che inoltre, per sopravvivere, rispondeva non solo attivando (istintivamente, a partire da uno stimolo incondizionato di quella parte del cervello rettile, antico, che risponde direttamente agli istinti alla base di funzioni per la sopravvivenza come RIPRODUZIONE, LOTTA, FUGA, NUTRIZIONE, a seguito di emozioni quali per esempio la PAURA) questo asse di cascata ORMONALE, ma anche il sistema vascolare e metabolico ad esso associato che, guarda caso, è finalizzato a favorire ciò che serve all'organismo, per assicurarsi la sopravvivenza, ossia: avere fame ( per procacciarsi il cibo), provare piacere (per riprodursi), attivare sitemi vascolari di incremento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca (per far arrivare maggior sangue ai muscoli e darci la possibilità di scappare), e di aumentare la glicemia nel sangue (per fornire energia ai tessuti).
Ciò che per tanto tempo si è dimenticato, e che ora viene reinterpretata nel nuovo concetto fisiopatologico di salute, è che questo meccanismo, originariamente "salvavita", perde di efficacia, e diventa addirittura nocivo e deleterio per la nostra salute, quando attivato persistentemente, e in modo afinalistico.
Questo succede per esempio quando nella nostra quotidianità non abbiamo modo di sfogare le nostre emozioni, di esprimere le nostre esigenze o semplicemente "di dire la nostra", creando così conflitti che, da EMOZIONI, si trasformano in "SQUILIBRI ORMONALI, NEUROLOGICI O DEL SISTEMA IMMUNITARIO O METABOLICO".
In questa fase di ADATTAMENTO INEFFICACE (perchè non proiettato a una reazione di sopravvivenza vera ma a una, di fatto NON REAZIONE, con però sottende a uno stato ormonale dello stress attivato) il soggetto, indipendentemente dalla sua età andrà incontro a
espressioni sintomatologiche (o funzionali):
-reazione "pseudo allergiche" (riniti vasomotorie, dermatiti o situazioni eczematose cutanee)
-ipertensione arteriosa border-line, angina pectoris
-alterazioni della sfera cognitiva o dell'umore (ansia, attacchi di panico, depressioni minori, disturbi del comportamento alimentare etc)
-alterazioni del sistema digestivo: sindromi colitiche o dispeptiche (di "cattiva digestione gastrica o addominale)
o già di malattia (o organiche):
-infarti miocardici e eventi cerebrovascolari,
-alterazioni del sistema neurologico o cerebrale cognitivo (sclerosi nervose, demenza)
-malattie metaboliche (diabete mellito, etc)
-sindromi immunitarie e autoimmuni dei diversi sitemi: tiroidite di Hashimoto, Celiachia, malattie reumatologiche su base autoimmune)
-malattie infiammatorie gastro intestinali (ulcere, esofagiti erosive, M di Crohn etc)
-malattie degenerative cellulari (tumori)
-etc
La comprensione tempestiva di questo nuovo paradigma, avvalendosi di un APPROCCIO INTEGRATO basato su:
- modulazione della reazione allo stress: psicologica, ormonale (meditazione, floriterapia, fitoterapia ormono adattativa, coaching etc)
-modulazione delle fonti e degli stati di infiammazione: alimentazione. ripristino del sistema funzionale ENTERICO (intestinale) di barriera, ormonale, immunitario e di interazione genetica
- ripristino dei sistemi ormonali "reattivamente" alterati: tiroide, sistemi ormonali gonadici (funzionalità ormonale riproduttiva), surreni (e ormone cortisolo), epifisi (e ormone serotonina e melatonina), tessuto endocrino adiposo, ormoni metabolici
porta alla reversione di quella fase reattiva di adattamento patologico, verso l'originario equilibrio, rinforzato.
L'aspetto triste e su cui porre l'attenzione è che le tre fasi, non corrispondono a un momento cronologico di epoca di vita anagrafica, ma a una FASE di vita specifica. Già nell'infanzia infatti, il susseguirsi di fattori "stressanti" ossia di sconvolgimento di quello spazio omeodinamico di salute, possono rappresentare, per la loro intensità o durata, i promotori di una precoce evoluzione della fase di allarme in quella di esaurimento, non pertanto necessariamente correlata alla età anziana o all'invecchiamento!
Per fattori sì"stressanti", la moderna scienza individua non solo fattori emotivi, ma anche virali, tossici, chimici, alimentari, metabolici che, in ultima analisi comportano una reazione dell'organismo di scomposizione, momentanea o duratura (e quindi nociva) dello spazio omeodinamico di salute.
Questa fase di reazione, positiva di adattamento efficace e quindi benefico, o negativa e quindi di induzione a un invecchiamento precoce e/o a uno stato di malattia, è rappresentata da una attivazione del cosi detto "ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-SURRENE" , che non è altro che la risposta ISTINTIVA dell'organismo finalizzata alla sopravvivenza!
La stessa, del nostro predecessore uomo di Neanderthal che inoltre, per sopravvivere, rispondeva non solo attivando (istintivamente, a partire da uno stimolo incondizionato di quella parte del cervello rettile, antico, che risponde direttamente agli istinti alla base di funzioni per la sopravvivenza come RIPRODUZIONE, LOTTA, FUGA, NUTRIZIONE, a seguito di emozioni quali per esempio la PAURA) questo asse di cascata ORMONALE, ma anche il sistema vascolare e metabolico ad esso associato che, guarda caso, è finalizzato a favorire ciò che serve all'organismo, per assicurarsi la sopravvivenza, ossia: avere fame ( per procacciarsi il cibo), provare piacere (per riprodursi), attivare sitemi vascolari di incremento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca (per far arrivare maggior sangue ai muscoli e darci la possibilità di scappare), e di aumentare la glicemia nel sangue (per fornire energia ai tessuti).
Ciò che per tanto tempo si è dimenticato, e che ora viene reinterpretata nel nuovo concetto fisiopatologico di salute, è che questo meccanismo, originariamente "salvavita", perde di efficacia, e diventa addirittura nocivo e deleterio per la nostra salute, quando attivato persistentemente, e in modo afinalistico.
Questo succede per esempio quando nella nostra quotidianità non abbiamo modo di sfogare le nostre emozioni, di esprimere le nostre esigenze o semplicemente "di dire la nostra", creando così conflitti che, da EMOZIONI, si trasformano in "SQUILIBRI ORMONALI, NEUROLOGICI O DEL SISTEMA IMMUNITARIO O METABOLICO".
In questa fase di ADATTAMENTO INEFFICACE (perchè non proiettato a una reazione di sopravvivenza vera ma a una, di fatto NON REAZIONE, con però sottende a uno stato ormonale dello stress attivato) il soggetto, indipendentemente dalla sua età andrà incontro a
espressioni sintomatologiche (o funzionali):
-reazione "pseudo allergiche" (riniti vasomotorie, dermatiti o situazioni eczematose cutanee)
-ipertensione arteriosa border-line, angina pectoris
-alterazioni della sfera cognitiva o dell'umore (ansia, attacchi di panico, depressioni minori, disturbi del comportamento alimentare etc)
-alterazioni del sistema digestivo: sindromi colitiche o dispeptiche (di "cattiva digestione gastrica o addominale)
o già di malattia (o organiche):
-infarti miocardici e eventi cerebrovascolari,
-alterazioni del sistema neurologico o cerebrale cognitivo (sclerosi nervose, demenza)
-malattie metaboliche (diabete mellito, etc)
-sindromi immunitarie e autoimmuni dei diversi sitemi: tiroidite di Hashimoto, Celiachia, malattie reumatologiche su base autoimmune)
-malattie infiammatorie gastro intestinali (ulcere, esofagiti erosive, M di Crohn etc)
-malattie degenerative cellulari (tumori)
-etc
La comprensione tempestiva di questo nuovo paradigma, avvalendosi di un APPROCCIO INTEGRATO basato su:
- modulazione della reazione allo stress: psicologica, ormonale (meditazione, floriterapia, fitoterapia ormono adattativa, coaching etc)
-modulazione delle fonti e degli stati di infiammazione: alimentazione. ripristino del sistema funzionale ENTERICO (intestinale) di barriera, ormonale, immunitario e di interazione genetica
- ripristino dei sistemi ormonali "reattivamente" alterati: tiroide, sistemi ormonali gonadici (funzionalità ormonale riproduttiva), surreni (e ormone cortisolo), epifisi (e ormone serotonina e melatonina), tessuto endocrino adiposo, ormoni metabolici
porta alla reversione di quella fase reattiva di adattamento patologico, verso l'originario equilibrio, rinforzato.
PROSSIMI EVENTI ECM PER MEDICI:
Lo squilibrio ormonale come effetto infiammatorio nello stato di stress e nella sindrome metabolica
Torino 9 ottobre 2016
Milano4 dicembre 2016
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Torino 9 ottobre 2016
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