lunedì 9 giugno 2014

L'"ambiente"(CIBO, EMOZIONI e STILE DI VITA) e...la nostra TIROIDE



L'"ambiente"  inteso come ciò che ci circonda, esterno al nostro Dna con cui nasciamo, interagisce continuamente con noi. Ciò significa che l'organismo umano è continuamente sottoposto ad adattamenti ed aggiustamenti, frutto di questa  continua interazione dinamica con l'esterno, con finalità primariamente di tipo evoluzionistico. Così, ciò che respiriamo, ciò che beviamo, ciò che mangiamo, e la nostra individuale modalità di vivere la vita e quindi lo stress quotidiano può condizionare il nostro equilibrio. E quindi il nostro stato di salute o di malattia. 
La "centralina dello stress" e' rappresentata dall'ipotalamo, una piccola parte del nostro cervello chiamato antico, o rettile, per distinguerlo da quello più recente i termini di scaletta evolutiva, rappresentanto dalla corteccia cerebrale (sede di ricezione di stimoli esterni olfattivi, tattili, visivi etc e di secondaria elaborazione di comportamenti già razionali e finalizzati). Accanto ad esso, un altra piccola parte del cervello (chiamata amigdala)  rappresenta il centro di elaborazione delle emozioni  (in particolare della paura) e costituisce a sua volta,  assieme al centro della memoria ossia l'ippocampo,  il Cuore del Cervello o Sistema limbico, deputato alla percezione del Piacere nel senso più completo del termine. Un movente di tipo psico- emozionale,  così come uno di tipo virale o tossìco o di tipo alimentare (ebbene si'!) rappresenta un evento- stimolo di una situazione di "stress" capace di indurre una perdita di equilibrio, a partire proprio da questo "crocevia neuronale di controllo traffico" che è' l'ipotalamo. La condizione che ne consegue, in caso di persistenza o di entità troppo elevata dello stimolo stressogeno, e' quella di una prolungata e disequilibrata risposta secondaria, di quegli organi che vengono controllati dall'ipotalamo stesso. Attraverso la attivazione dell'ipofisi (ghiandola posta alla base del nostro cervello) per opera sua infatti, vi è' a  cascata la liberazione di una serie complessa di ormoni e di altre sostanze, dal cui funzionamento ottimale dipendono le maggiori attività nel nostro organismo: quella del sonno, quella riproduttiva sessuale, quella tiroidea e metabolica, quella immunitaria, quella cardiovascolare.
Tiroide ed emozioni: una condizione di stress prolungato, può associarsi o essere contestuale a disagi emotivi caratterizzati da persistenza di emozioni inespresse quali: paura di non essere all'altezza, paura di offendere o ferire qualcuno, paura di esprimere le proprie esigenze. Studi recenti dimostrano che ciò che ne consegue e' una subdola e afinalizzata attivazione di ormoni "salva vita" quali il cortisolo. Questo in particolare, originariamente liberato per "preparare" l' organismo ad un attacco o a una fuga di fronte ad un pericolo imminente, rimane, in condizioni di stress prolungato e subdolo, persistentemente attivato, con conseguente disequilibrio a carico della tiroide in primis, ma anche del sistema metabolico con tendenza ad ingrassare e a trattenere liquidi (per esempio), di quello vascolare e di quello ormonale sessuale (con alterazioni del ciclo mestruale fino a lla infertilità' ).
Tiroide, cibo ed altre sostanze:
Azione anti-tiroidea:
-Mercurio e metalli tossici: attenzione al mercurio contenuto nei pesci, prevalentemente di taglia grossa (spada, tonno); è preferibile non mangiarli più di una volta alla settimana;
-sostanze xenobiotiche: componenti di pesticidi o altre sofisticazioni alimentari con azione simil estrogenica (gli estrogeni sono i principali  ormoni antagonisti della tiroide); contraccettivi orali o terapia ormonale sostitutiva;
-eccesso di calcio: pasti troppo ricchi e ripetuti in latticini rallentano la funzionalità tiroidea! (Sbagliatissimo consigliarne l'uso eccessivo in pre e post menopausa, periodo metabolicamente molto sensibile ad una fisiologica riduzione della funzionalità della tiroide stessa);
-antagonisti  nutrizionali: soia, verdure appartenenti alla famiglia delle Crucifere (cavoli. Cavoletti di Bruxelles, rape, senape, broccoli)
- minerali: Rame, Litio

-Diete sbagliate: diete iproteiche per periodi prolungati; o diete caratterizzate da dimagrimenti eccessivi in tempi brevi. 

Questo spiega il motivo per cui quando ci mettiamo "a dieta" possiamo incorrere in un periodo di blocco metabolico.

 Cibi favorenti la funzionalità tiroidea: 
- pesce e crostacei ricchi in Iodio, Zinco, Selenio
- cereali non raffinati: ricchi in Selenio e Magnesio
-alghe: Dulse, Spirulina,Wakame,Nori, Kombu
-verdure e alimenti contenenti Ac.Fitico e Ossalico che bloccano il Calcio sono gradite per favorire la tiroide: Rabarbaro, Spinaci, Bietole, Cereali integrali, Legumi


La sensibilità della tiroide all'"ambiente esterno" e' quindi molto alta. E' per questo che occasionali, o casuali riscontri laboratoristici di piccole alterazioni della sua funzionalità, possono essere del tutto fisiologici! La normale e reattiva risposta di un temporaneo adattamento della tiroide allo stress vissuto o ad altri fattori, corrisponde infatti, dal punto di vista laboratoristico, alla sola alterazione del TSH, ormone che il cervello usa per indurre un feedback positivo o negativo della tiroide (che produce gli ormoni veri e propri FreeT3, metabolicamente più attivo e Free T4) a seconda che questa tenda a funzionare poco o molto.

Bloccare precocemente questa risposta, inizialmente fisiologica non fà che indurre patologia da medicalizzazione eccessiva.

L'attenzione verso i fattori "ambientali" su descritti è particolarmente consigliata in:
-chi ha famigliarità per patologia tiroidea, 
-chi vive in zone (per esempio di montagna) ad eleveta incidenza di malattie della tiroide,
-situazioni di distiroidismi non ancora definiti (con sola alterazione del TSH, con Ft3 e Ft4 ancora nei limiti della norma)
-chi si sottopone a diete disequilibrate, con scarsi risultati.
 
L'approccio integrato di educazione alimentare, consapevole scelta di una adeguata terapia o altro presidio contenente sostanze ad azione modulatrice della tiroide, e, non ultimo d'importanza, il supporto ad un eventuale disagio emotivo (di tipo floriterapico, fitoterapico, psicoterapeutico o omotossicologico), rappresentano dei validi strumenti utili per la prevenzione o il riequilibrio.

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