venerdì 22 dicembre 2017

un regalo per tutti!

Chi l'ha detto che per tenersi in forma bisogna rinunciare al piacere delle feste, della condivisione di un pasto conviviale con chi vuoi tu? o della cedevolezza a un dolce o un pasto che difficilmente hai la possibilità di mangiare durante l'anno?


Buttate via gli alimenti light, le bevande dolci "senza zucchero" e i dolci "senza zucchero" che magari assumete con l'intento di tenere a bada il senso di colpa in previsione o di fronte agli strapazzi possibili di queste feste.

Buttate via cioè le fonti di tristezza e mortificazione...e di stress.


Di seguito vi scrivo dei suggerimenti facili e applicabili (anche per il prossimo anno, e ogni qualvolta ci siano delle ricorrenze ravvicinate di feste o occasioni di degustazione a cui non potete dire di no) su come godervi le feste, e il vero piacere del cibo, soprattutto quando questo è amore perchè fatto con amore, o condiviso con chi amate. Senza dovere pensare a questo come a una fonte ineluttabile di rinuncia o, dalla parte opposta, di un falso amico da cui bisognerà difendersi in tutti i modi dopo...ossia dopo le feste, nel tentativo di perdere i chili presi o di disintossicandosi dai bagordi.


1. Natale e capodanno sono una volta all'anno: ossia le "feste" non sono per tutto dicembre!
Questo vuol ricordare che potete scegliere bene quando far festa, evitando di iniziare dal primo di dicembre (o prima, per chi lavora in ambienti di reparto, ufficio condiviso etc, dove pacchettini sorpresa, dolcetti e presenti possono arrivare precocemente). E' molto utile infatti evitare di mangiare ogni giorno...un pezzetto di... Soprattutto se è un pezzetto di panettone, pandoro, torrone o altro alimento lievitato industriale, oppure cioccolata al latte, oppure altro alimento lievitato salato (focaccia, pizza etc). Il pezzetto di....infatti assunto ogni giorno, è deleterio sia per il nostro metabolismo che per i nostri organi di "smaltimento" come fegato, intestino e per tessuto grasso. Per vie diverse infatti, l'abitudine (di questi giorni di festa ma anche di ogni altra occasione ripetitiva per un tempo superiore a 3-4 giorni) a mangiare le stesse cose, soprattutto di quelle descritte anche se in piccola dose, porta a un sovraccarico di sostanze difficilmente digeribili come conservanti, agenti lievitanti (associati per lo più a una efficacia lievitazione del prodotto), saporificatori, zuccheri raffinati, da una parte, o sale e altri saporificatori dall'altra, che vanno a indurre un vero e proprio intasamento degli organi nobili descritti. Per questa via, e per il fatto che questi alimenti non impegnano direttamente i nostri sistemi di dimagrimento, potenzialmente azionati nel momento in cui si mangia (per esplicare il processo di digestione e produzione di energia da quell'alimento), quello che arriva al nostro organismo è solo apparentemente una fonte di piacere, ma presto diventa di fonte di ricerca quasi compulsiva di quel cibo, per una sorta di dipendenza creata in conseguenza al sovraccarico di fegato e intestino (e tessuto di riserva attivo che è il nostro tessuto adiposo, continuamente "in comunicazione" o con i sistemi di dimagramento o di consumo delle nostre riserve energetiche, e di ciò che viene  quotidianamente introdotto con il cibo).
Invece che ogni giorno...un pezzetto di, sceglietevi il dolce che più vi piace, godendo anche dell'acquisto dello stesso (per esempio per il vostro panettone artigianale, fatto in quella panetteria che più vi piace), pregustandovi il  momento in cui lo mangerete: i giorni della festa, o anche un altro giorno delle settimane precedenti (esempio la domenica).
Se l'obiezione cui state pensando è:"e per gli aperitivi come facciamo?"
Ricordando che la prima regola è la scelta, di fare l'aperitivo che merita con chi merita, filtrando così le opzioni, l'ideale sarebbe quello di non incorrere in un sovraccarico di fegato che vi porta, quasi subito, a non avere più il controllo..delle vostre scelte. Probabilmente infatti bastano 3 o 4 giorni di seguito di aperitivo con due o tre bicchieri di alcool al giorno, associato a stuzzichini salati sostanziosi, con o senza il pezzetto di..dolce, e le cene conviviali a seguire, a condizionare i più sensibili, e renderli più fragili a gestire le scelte successive di cosa mangiare, soprattutto se si parte da un punto già di sovrappeso o di affaticamento del fegato. Per evitare questo scegliete cosa assumere all'aperitivo se sono previste più di queste occasioni durante la settimana: lasciate solo due possibilità all'alcool, e variate invece con centrifugati, succhi di frutta e qualche oliva o frutta secca di accompagnamento (evitando quotidiane patatine, salatini, tartine), rimandando (se avete bisogno di una innocente scusa per  non rovinare la convivialità) a un piccolo problema di stomaco del periodo. In questo modo evitate di sovraccaricare, scegliendo appunto la serata in cui farete l'aperitivo come e con chi vorrete voi.

La differenza sarà, come sempre, la scelta, e il piacere appieno dall'inizio alla fine.

2. Se la festa è a pranzo, potete muovervi di conseguenza:

-colazione con solo the o tisana a scelta e/o caffè (secondo abitudine)

-pranzo LIBERO

-cena con sola insalata o insalatona (per chi già mi segue questo rappresenta un pasto quasi completo con una fonte di proteine a scelta tra uova, carne, pesce, legumi) preferendo verdure più detossificanti quali quelle amare cotte o crude (biete coste, radicchio, rucola etc), o finocchi o carciofi crudi.
PS arrivare al pranzo con un pò di fame (giusta ) vi aiuterà a godere del pasto.

3. Se la festa è a cena, potete muovervi di conseguenza:

-colazione normale

-pranzo con sola insalata o insalatona

-cena LIBERA

-colazione del giorno successivo: con solo the o tisana a piacere e/o caffè (secondo abitudine) e, se il tempo che intercorre fino al pranzo successivo è superiore alle 3 ore, una mela verde con buccia come spuntino

4. se , nonostante la vostra buona volontà, sono "troppe", durante la settimana, le cene o i pranzi conviviali potete:

-scegliere sempre cosa mangiare, in modo da non esagerare (non bisogna ..mangiare per forza): un antipasto di pesce e un secondo di pesce con contorno di verdure salva sempre; oppure un antipasto di carne o di verdure, e un secondo di carne con contorno di verdure con o senza un dessert di frutta, vi può aiutare molto a soddisfare il piacere di stare in compagnia e non esagerare (e il fegato vi ringrazia). Sostanzialmente evitate i primi piatti conditi,  i dolci, le patate e gli alimenti lievitati alla sera, e in generale i salumi e i formaggi. Farà un enorme differenza per il vostro sistema digestivo e il vostro metabolismo.

-fare 12 ore di digiuno: associato a un introito di liquidi di almeno un litro e mezzo di tisane quali:

  • coriandolo
  • tarassaco
  • finocchio
  • menta
  • zenzero e limone
  • anice e cannella

Questo vi salverà da quel sovraccarico deleterio che porta inevitabilmente ad un accumulo (prima ancora ricordo digestivo e fisico, e conseguentemente mentale, e solo secondariamente di riserve accumulate in grassi) difficile da smaltire successivamente.

Per il menù? potete sfogliare i post precedenti ma soprattutto: a vostra scelta!

Un idea per un dolce alternativo, da farsi anche come variante alla colazione, fuori dalle feste: la mia  Black Cheesecake.

Ingredienti:

Biscotti a scelta sbriciolati (secchi, amaretti, i rimasugli dei biscotti frollini che avete a casa): 120 g
Zucchero 150 g : il mio consiglio, di canna aromatizzato con una stecca di vaniglia
Cioccolato fondente (non è mai troppo ma..) orientativamente 250 g
Uova: 3 (anche una sola itera e un tuorlo è sufficiente)
Caffè: 80 ml
Burro: 30 g scarsi
Formaggio fresco come ricotta ( a piacere di mucca o capra), quarck (o se ne sete sprovvisti, un cucchiaio di yogurth bianco intero tipo greco): 500-600 g
Sale: un pizzico

Per accompagnare: a scelta mirtilli o lamponi freschi

Preparazione:

-fondete il burro a bagnomaria e mescolatelo con i biscotti sbriciolati (se sono frollini al burro, non serve aggiungere il burro: saranno sufficientemente morbidi per il nostro uso e sarà sufficiente sbriciolarli); cospargete con metà del composto la base di una tortiera di 24 cm di diametro precedentemente imburrata o oliata
-sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria, e aggiungetevi il caffè
-aiutandovi con un frullino, formate con i formaggi una crema e incorporate poco alla volta  lo zucchero, le uova una alla volta e il cioccolato al caffè.
-aggiungete un pz di sale, amalgamate bene, quindi versate la crema nello stampo coprendo con il restante composto di biscotti sbriciolati, a fare uno strato uniforme e sottile
-informate a 150° per circa un ora e lasciate raffreddare nel forno spento
-togliete la torta dallo stampo solo quando completamente fredda e servitela decorandola con trucioli di cioccolato e la frutta fresca, con o senza una nevicata di zucchero a velo.

La variante:
-evitate solo il caffè (se per i bambini) o il caffè e il cioccolato.
-usate i biscotti per farne un semplice crumble da usare come base per l'impasto (potete tostarli e legarli con un cuc.ino di miele)
-usate della frutta fresca a piacere (a seconda della stagione: ciliegie, fragole, mirtilli, lamponi), mettetela in un pentolino coprendola di acqua e un cucc.io di zucchero di canna (per 150 g di frutta), una stecca di vaniglia; cuocete finchè lo zucchero si sarà sciolto, e poi fate raffreddare
-Servite sulla base di crumble la crema di formaggi, e terminate con la ridotta di frutta, utilizzando bicchieri trasparenti o delle forme in alluminio sferiche, da tenere in frigo fino al loro utilizzo.


5. e per finire, una non regola.
andate controcorrente: ogni mese è buono per tenersi in forma o per iniziare (magari non questo mese da punto di vista culinario) un progetto di salute, basta che lo vogliate.


Buon appetito, e Buon Natale a tutti!




domenica 19 novembre 2017

la terapia ormonale sostitutiva

e se....


  • fosse cambiata l'epoca de..la fine dei giochi in meno pausa o andropausa?
  • si potesse preparare al cambio ormonale di quest'epoca, intervenendo sui fattori costituzionali predisponenti di ognuno?
  • si potesse intervenire nel supporto dei cambiamenti, nella correzione o soluzione dei problemi, favorendo la qualità della vita in senso di benessere e salute, anche dopo la menopausa e senza terapia ormonale sostitutiva?
  • e se fossero cambiati i target di intervento, nel post cambiamento ormonale, di rispetto e tutela per la individualità di reazione?


E' finita l'epoca in cui il cambiamento ormonale associato all'entrata in meno o andropausa, definiva la fine dei giochi, la fine della vita attiva: di lucidità mentale, di creatività, di spirito intraprendente, di benessere fisico e sessuale, di gioia per la vita. Sia per la donna che per l'uomo.

Ed è finito anche il tempo in cui per supportare nel modo giusto questa epoca di cambiamenti, l'unica possibilità era la terapia ormonale sostitutiva, con la frequentissima possibilità di innesco, in soggetti predisposti, del cancro della mammella (l'associazione estro e progestinici) o  dell'utero (la sola terapia con estrogeni).

E per non ultimo in senso di importanza, è finito il tempo di collocazione degli organi genitali (maschili e femminili) in uno spazio a sè stante, svincolato dal sistema ormonale sessuale, da quello sistemico e dall'equilibrio salute in generale.


La durata della vita si è allungata. E le sempre più attuali e cospicue informazioni scientifiche su cui si basa la medicina preventiva, ci regalano possibilità (e il "dovere deontologico") di intervento di preparazione e di supporto di epoche che corrisponderanno, teoricamente, a quasi metà della nostra vita.


1.Sulla base della predisposizione costituzionale individuale infatti, la BIOTIPOLOGIA ci insegna a discriminare le predisposizioni individuali:




  • la fosforica e la fosfofluorica, con un aspetto morfologico di prevalenza degli arti, di aspetto longilineo, di prevalenza del piano facciale cerebrale, di temperamento nervoso, creativo e cerebrale, saranno più facilmente soggette, in epoca peri menopausale, ad alterazioni della sfera cerebrale (cognitiva e di stato dell'umore) in termini prevalentemente di stati stati ansiosi, depressivi o apatia. Con problematiche precoci della sfera vulvo vaginale (secchezza, dolore ai rapporti sessuali, sovrainfezioni), menopausa precoce, e precoci (anche pre menopausali) tendenze alla osteopenia o osteoporosi (demineralizzazione per tendenza al mal assorbimento digestivo) in entrambi i sessi. Gli uomini con questa costituzione inoltre potranno andare incontro precocemente ad alterazioni della libido o della funzionalità sessuale per una tendenza a facile esaurimento degli ormoni sessuali maschi (testosterone), oltre che facilità a  cali dell'umore, apatia e piccole depressioni.

  • la carbonica, con un aspetto morfologico di prevalenza dell'addome e della funzionalità digestiva, di aspetto brevilineo, di prevalenza del piano facciale masticatorio, di temperamento con tratti spiccati di responsabilità, stabilità,  resistenza e rigidità, andrà incontro a problematiche prevalenti della sfera metabolica con tendenza alle adiposità localizzate e generalizzate, a problematiche della sfera intestinale digestiva (problemi dispeptici generali e parassitosi), di quella urinaria e vaginale (con facilità a infezioni batteriche e micotiche), e di stasi venosa e linfatica. Gli uomini avranno alla stessa tendenza con una facilità alla femminilizzazione ormonale (fisica e funzionale, con ginecomastia e disfunzioni sessuali secondarie o impotenza sessuale) per tendenza alla obesità e alla conversione di testosterone in estrogeni.

  • la sulfurica con un aspetto morfologico di prevalenza del tronco, del sistema  osteo-muscolare, di aspetto robusto, con prevalenza del piano facciale respiratorio, di temperamento sanguigno, passionale, socievole e focoso, potranno tendere a problematiche della sfera vascolare (ipertensione arteriosa, aritmie), di quella metabolica (diabete, ipercolesterolemia, sindrome metabolica, gotta) con sovrappesi o obesità prevalentemente addominali e androidi. Gli uomini potranno tendere facilmente, oltre a questi aspetti della sfera metabolica e cardiovascolare, a patologie di ipertrofia o neoplasia prostatica.
2. La ricerca scientifica anche recentissima ha dimostrato che il MICROBIOTA intestinale (l'insieme dei batteri che popolano il nostro tratto digerente, e in particolare l'intestino) rappresenta una fucina di equilibrio, o squilibrio di molecole dell'infiammazione, del sistema immunitario nella capacità di riconoscimento di antigeni self e non self (da attaccare come estranee le prime e da tollerare le seconde), di ormoni (o enteropetptidi) specifici (anche di azione sulla funzionalità cognitiva come i GABA, l'acetilcolilna, e su quella dell'umore, come DOPAMINA, SEROTONINA, GRELINA), e di altre sostanze interagenti continuamente con il nostro sistema nervoso in senso lato (centrale e neurovegetativo). In particolare poi, si riconosce la presenza di una quota di batteri, definiti  estroboloma   deputati al metabolismo degli estrogeni, sia attraverso la modulazione della loro ricaptazione dal circolo enteroepatico, sia attraverso la loro metabolizzazione nella forma attiva per opera dell'enziama beta-glucuronidasi.
Ciò significa che situazioni di alterazione della flora intestinale (DISBIOSI), secondarie a terapia farmacologiche prolungate o ripetute (antibiotiche, pillola contraccettiva, cortisoniche, antiacide, etc), o alimentazione sbagliata, porteranno a una alterata disponibilità di questi ormoni in senso di incremento (con patologie legate alla sfera neoplastica della mammella, all'utero e alle ovaie, osteoporotica anche per squilibrio progestinico consensuale, di cancro della prostata nell'uomo, del metabolismo con obesità e dislipidemie e eventi cardiovascolari),  o decremento e, in epoca fertile ad alterazioni della fertilità (in soggetti con tendenza a sindrome dell'ovaio micropolicistico)  o della ciclicità mestruale.
L'utilizzo oculato di probiotici con lo scopo di ripristinare la eubiosi intestinali, favorirà la normale metabolizzazione degli estrogeni (in particolare della specie  Lactobacillus gasseri  Lactobacillus reuteri).*

3. l'epoca ormonale di cambiamento (climaterio) è un periodo particolarmente sensibile agli eventi stressanti per definizione (virali, affettivi, alimentari, etc), inducendo una minor capacità di resistenza (basso livello soglia) allo stato di stress attivato (vedi altri post). Questo porterà, a seconda della predisposizione costituzione di base a:

  • un facile incremento del cortisolo (con precoci problematiche della sfera metabolica, di quella del  metabolismo di zuccheri e lipidi, e della sfera pressoria e cardiovascolare): la costituzione sulfurica
  • un facile alterazione della funzionalità tiroidea con possibile iniziale fase iper, ma facile esaurimento (ipotiroidismo funzionale o organico post menopausale): la costituzione fosforica e fluorica
  • un precoce disassamento ormonale generale per perdita dell'armonia ormonale da alterazione della funzionalità epifisaria: produzione di melatonina, il direttore d'orchestra di tutto l'asse ormonale

4. la conoscenza, rivisionata in termini scientifici, della FITO e della GEMMO terapia ormono regolatrice per uso sistemico e locale ci dà degli strumenti di equilibrio, e non sostituzione delle problematiche più o meno specifiche dell'epoca perimenopausale:

-controllo della libido
-controllo delle vampate
-controllo della secchezza vaginale
-controllo del sonno
-controllo dell'umore, della resistenza allo stress, della memoria e della concentrazione
-controllo del metabolismo

Quest'ultimo punto comprende l'intervento non solo di piante con azione specifica sulla funzione epatica, di riattivazione dell'asse metabolica e di metabolismo di zuccheri e colesterolo (come la Moringa oleifera), ma anche di sostanze (i cosiddetti nutraceutici, o derivati alimentari con funzione terapeutica) di sensibilizzazione dell'asse insulinemico e leptinico e di attivazione metabolica secondaria (per esempio la cannella).

5. La conoscenza e l'utilizzo di minerali, e altre sostanze di derivazione alimentare o naturale (ZINCO, MAGNESIO, VITAMINA D, CANNELLA, SELENIO, solo per citarne alcuni), ci dà la possibilità di supportare gli squilibri specifici ormonali, ossido riduttivi, metabolici e enzimatici specifici, come quello di conversione degli ormoni sessuali nella loro forma potenzialmente cancerogena, ossia l'aromatasi (anti ossidanti come lo zinco e l'astaxantina, e piante come l' Epilobio, la Curcuma Longa, la Salsapariglia).

6. l'alimentazione di riequilibrio ormonale, di controllo dell'acidosi tissutale (fattore così importante a favorire l'osteopenia e osteoporosi che sottolineo essere una malattia dell'invecchiamento, e non della menopausa), dei radicali liberi in eccesso, dell'infiammazione e del metabolismo, diventa uno strumento terapeutico imprescindibile (vedi prossimo post).





*Biol Trace Elem Res. 2017 Nov 10. doi: 10.1007/s12011-017-1198-5. [Epub ahead of print]

The Effects of Magnesium and Zinc Co-Supplementation on Biomarkers of Inflammation and Oxidative Stress, and Gene Expression Related to Inflammation in Polycystic Ovary Syndrome: a Randomized Controlled Clinical Trial.


sabato 11 novembre 2017

l'importanza della condivisione e del confronto

oggi bellissimo evento a Bologna: incontro tra medici per confrontarsi sui casi clinici: un modo per diffondere la vera arte medica, per il rispetto dell'individualità del paziente, delle sue modalità di ammalare e di guarire, e per mettersi in discussione in senso evolutivo. Perchè la Medicina Integrata è questo: l'approccio integrato diagnostico a quelli che possono essere solo sintomi, prima che questi diventino malattia (medicina preventiva), e l'approccio integrato terapeutico (nella conoscenza e giusta applicazione della terapia farmacologica, ma anche di quella fitoterapica, gemmoterapica, floriterapica, omeopatia e della nutraceutica) in una già conclamata malattia.
Grazie a tutti!


Ps per gli "amici di fb" che mi seguono svizzeri: sto organizzando eventi informativi e formativi, a partire dalla primavera. appena possibile comunicherò date e locations.

venerdì 10 novembre 2017

Stress e il sonno: come incidono sull’equilibro ormonale (parte prima)






Tendenza a ingrassare senza sapere il motivo o difficoltà a mantenere stabile il peso? O, ancora, difficoltà di gestione di fami compulsive ?

Alterazioni dell’umore con tendenza all’ansia, attacchi di panico, o difficoltà di concentrazione e di memoria?

Alterazioni del ciclo mestruale, della fertilità o della libido?

Alla base di questi che potrebbero essere solo sintomi, prima ancora che quadri patologici, può essere un CAOS ORMONALE. Non già indotto da qualche primaria patologia, ma da un sovvertimento del programma di controllo generale ormonale (metabolico, sessuale, infiammatorio), gestito dalla ormai nota centralina di tutto che è l’ipofisi.
Come visto in altri articoli, multiple sono le interazioni di questa piccola ghiandolina posta alla base del cervello (sella turcica), con altri sistemi nobili  del nostro organismo, attraverso una continua comunicazione messa in atto da un linguaggio contenente parole diverse che, come per magia, vengono interpretate ubiquitariamente. Così il pre ormone CRH, proveniente dall’ipotalamo (area della corteccia cerebrale punto di afferenza di stimoli diversi che passano all’elaborazione conscia, compresi i sentimenti piuttosto che gli istinti, ma anche gli stimoli olfattivi, gustativi, visivi, auditivi etc), funge da molecola di stimolo immunitario quando interagisce con il linfocita circolante (che diviene quasi una “cellula nervosa liquida”, con secondarie implicazioni interattive con il sistema nervoso e quello dell’umore). Oppure come le citochine infiammatorie (molecole prettamente immunitarie come le Interleuchine, il TNF, Il NfKb) capaci, quando in grandi quantità, di superare la Barriera Emato Encefalica e di indurre una risposta reattiva non solo cellulare (macroglia) ma anche ormonale: condizionando così la produzione o disponibilità di ormoni come il NPY (ormone della fame), i numerosi peptidi bioattivi come la POMC (proopiomelanocortina) precursori degli alfa-melanociti (alfa-MSH), della beta endorfina (controllori a loro volta del sistema immunitario e ossido-riduttivo, e del tono dell’umore) e, per un'altra via, responsabili della disponibilità di  acetilcolina, dopamina e serotonina. Lo stesso binomio ipotalamo (e produzione di pre ormoni) e ipofisi, con (dalla sua parte posteriore) la produzione dell’ormone vasopressina (o Antiduretico) e Ossitocina (ormone del parto ma anche della sensazione di intraprendenza e innamoramento), e (dalla sua parte anteriore) i pre ormoni stimolanti le ghiandole tiroide, sessuali, del metabolismo osseo e muscolare, interagisce continuamente a livello ancora “centrale”, di “regia”.
Diversamente dalla maggior parte delle ghiandole endocrine infatti, , che sono riccamente vascolarizzate (e che attraverso il sangue immettono in circolo i loro prodotti, ossia gli ormoni), l’ipofisi dei mammiferi e in particolare il lobo intermedio con i melanotropi pituitari, appare riccamente alimentata dalla fibre nervose che partono dall’ipotalamo, rappresentando un puro modello di comunicazione Neuro Endocrina, una specie di archetipo del modo di trasdurre l’interfaccia tra i sistemi nervoso centrale e gli effettori endocrini. Questo è confermato anche dal riscontro di numerosi terminali nervosi contenenti dopamina, noradrenalina, acido gamma –ammino –butirrico (GABA) e la serotonina.
Se la liberazione della cascata ormonale dell’ipofisi è regolata dalla sua attivazione per opera dei pre ormoni ipotalamici (o releasing Factor come l’ACTH, il TRH, il GNRH), la sua periodicità circadiana e il conseguente rilascio giorno-notte sono regolati dalla ghiandola pineale (o epifisi), in un meccanismo di inter-sincronizzazione ormonale, indispensabile per la vita.
E’ così che la ”regia” suscettibile a tutti i fattori di stress, di cui scrivevo, è rappresentata da un nobilissimo reticolo neuroendocrino, costituito da ipotalamo, ipofisi e epifisi, a funzionare come da orologio biologico centralizzato. Questa struttura interattiva, ha acquistato, nel corso dell’evoluzione filogenetica, l’adattamento plastico cronologico sintonizzato, tra i sistemi da esso controllati e la variabilità circadiana giorno-notte e le fasi lunari, che viene espresso tramite il rilascio degli ormoni. Nel mammifero uomo, gli impulsi che arrivano agli occhi, a e da l’ipotalamo (nuclei sovra chiasmatici) generano infatti la sintesi ciclica e la secrezione di tutti gli ormoni del nostro organismo, definendo programmi ormonali per cui dalla nascita alla morte, determinate funzioni vengono regolate e sintonizzate, quali quella sessuale (pubertà, fertilità, meno e andropausa), quella metabolica (crescita e sviluppo, differenziazione cellulare, metabolismo di base) e quella dell’invecchiamento cellulare in generale. Tali programmi sono continuamente suscettibili dell’ambiente circostante (stile di vita, alimentazioni, tutti i fattori di stress), che ne condizionano in senso epigenetico la risposta adattativa, più o meno d’equilibrio per la salute.
Il sistema nervoso può modulare il sistema immunitario in  molti modi. Uno dei più convincenti esempi di neuro-immuno-modulazione è l’attivazione della secrezione adrenocorticale che si verifica in risposta a stimoli antigenici o infiammatori. Le cellule immunocompetenti, come abbiamo visto sono coinvolte dall’ormone dell’accrescimento e dalla prolattina. I recettori del GH sono presenti sui linfociti; gli animali deficitari di GH hanno atrofia del timo e sono immunodeficienti ed inoltre la immunodeficienza si corregge in seguito al trattamento con GH. La prolattina, oltre ad essere un essenziale fattore di accrescimento in una linea di cellule linfoidi, si lega a specifici recettori di varie classi di linfociti e ne stimola  la secrezione di citochine. La ciclosporina, una sostanza immunosoppressiva, lega i recettori della prolattina. Il trattamento con bromocriptina, sostanza che inibisce la secrezione di prolattina, migliora l’encefalite sperimentale autoimmune e, limitatamente agli studi condotti nell’uomo, migliora varie malattie autoimmuni incluse la psoriasi, l’iridociclite e l’irite. Gli estrogeni secreti dall’ovaio aumentano l’incidenza delle malattie autoimmuni.
L’integrazione, a livello ipotalamico, di stimoli provenienti dal sistema nervoso, da quello endocrino e da quello immunitario è dunque evidente : l’ipotalamo è il crocevia attraverso il quale gli stimoli cognitivi possono influenzare vari aspetti della patologia internistica (manifestazioni vegetative, patologia tiroidea, funzioni ormonale sessuale, l’apparato cardiovascolare, la coagulazione, la trombolisi, la malattia ulcerosa, l’asma bronchiale, le mesenchimopatie reattive, ecc.).
A determinare la sincronizzazione nella produzione ormonale a partire dall’ipofisi è la ghiandola pineale (o epifisi). La sua protagonista effettrice principale  è la melatonina (ma si è visto che anche altri peptidi giocano a tale livello un ruolo fondamentale e indipendente da questa, come il TRH) ormone che rappresenta un vero e proprio direttore di orchestra di funzioni, in linea con quanto appena descritto, quali:

-metabolica (termoregolazione, metabolismo di base)
-immunitaria (è l’unico ormone in grado di stimolare la produzione di Il 10 midollare, una delle poche citochine anti infiammatorie, attraverso la produzione della molecola MIO o sostanza oppioide indotta dalla melatonina), con importante effetto anti ossidante
-di sincronizzazione ormonale (in sinergia con l’ormone anti invecchiamento DHEA, e in contrasto con il Cortisolo).


Solo il mantenimento della ciclicità di produzione della melatonina, ad opera del suo precursore 5HT (SEROTONINA), nel passaggio da luce a buio, garantisce questa efficacia di funzione pineale.
In situazioni di alterazioni del sonno notturne dovute a:

-frequenti turni notturni
-stato di stress attivato
-alterazioni del sonno quali o quantitative

attraverso la mancata induzione del sonno e/o del passaggio al buio, non verrà prodotta la Melatonina, con conseguente de-sincronizzazione  dei sistemi ormonali, e problematiche che ne derivano.

la colazione perfetta?


Forse non esiste. Nel senso di una univoca possibilità che vada bene per tutti.

Esiste invece, la conoscenza di diverse combinazioni alimentari che già dal mattino, rispettando i gusti di ognuno, siano capaci di apportare il giusto carico di energia per tutta la giornata.

Chi mi conosce e segue sa infatti che dalle conoscenze della moderna nutrizione (risultato della conoscenza del potere del cibo, sia salvifico che deleterio, dell'interazione di questo con  nostri sistemi ormonali, con il nostro metabolismo etc), siamo in grado di favorire una alimentazione che sia personalizzata per gusto e necessità di salute (se il nutrizionista è anche un medico), ma che rispecchi alcune regole comuni imprescindibili. Eccone una.


Non tutti siamo fatti per fare una colazione sostanziosa, dipende dalla nostra costituzione*. Ma la maggior parte di noi lo è (per una prevalenza di un assetto ormonale che quasi in tutti noi favorisce l'appetito al mattino, prevalentemente del gusto dolce o, per alcuni, di quello salato). Così la maggior parte delle volte che ci si alza senza fame e senza voglia di mangiare, è consigliabile valutare la possibilità che si abbia mangiato troppo o troppo tardi la sera precedente: questo porta a un appesantimento del sistema digestivo con salto della colazione e conseguente spostamento dell'introito maggiore di cibo negli orari più sbagliati (dal pomeriggio). In questi casi, cominciare la giornata magari svegliandosi un pò prima, oppure impartendo un ritmo alla giornata diverso dal solito (una passeggiata o anche solo un cambiamento di una abitudine mattutina), e la scelta di una colazione cui si è più affine, aiuterà a far girare nuovamente il volano dei pasti, e quindi del metabolismo e dell'equilibrio ormonale oltre che quello digestivo nel verso giusto, proseguendo con un adeguato pranzo, e una cena più leggera (e vedremo cosa intendo per leggera). E si dimagrirà (se c'è bisogno), e si ritroverà la giusta energia e il giusto tono dell'umore, semplicemente operando questi accorgimenti.

La regola principale:

Pochi zuccheri!!
E, soprattutto, adeguato bilanciamento di questi all'interno del pasto-colazione.

E' molto sbagliato (dal punto di vista metabolico, e di infiammazione ormonale) assumere (e questo vale per tutti i pasti) solo un alimento zuccherino: solo frutta, solo biscotti (con o senza the), solo un dolce , solo fette biscottate e marmellata o  miele, etc.
L'ideale è bilanciare una quota di zuccheri (riducendoli), con una quota di grassi buoni, di fibre, e di proteine. 

Questo assicurerà non solo il maggior rispetto per l'equilibrio ormonale fisiologico (senza favorire rialzi di glicemia e conseguente insulina per esempio) ma anche:
  • la garanzia di un energia a lungo termine fino al pasto successivo della giornata

  • la possibilità che quel pasto ci faccia consumare energia per digerirlo, metabolizzarlo e quindi, a chi serve, ci faccia dimagrire (Mangiando!!)
Alcuni esempi di alimenti che, per categoria, non devono mancare nella colazione ideale:

  • una fonte di proteine come le uova, oppure il prosciutto crudo  da taglio raramente, oppure saltuariamente il salmone; oppure lo yogurt magro o greco, oppure mezzo bicchiere di latte scremato; oppure un formaggio come il quarck o la ricotta magra vaccina, caprina o pecorina, o il tofu (proteine del siero del latte, o semi di canapa per gli sportivi)

  • una fonte di zuccheri: 1 cucc.ino scarso di miele, un frutto  ( o due piccoli: variare i frutti al mattino per colore e forma, aiuta a fornire all'organismo più vitamine di cui ha bisogno), oppure un cucc.ino di marmellata senza zuccheri aggiunti , o di crema di cioccolato fondente, oppure un estratto o centrifuga

  • una fonte di grassi buoni: crema al naturale di noci o mandorle; frutta secca (tra noci, mandorle, noci di macadamia, pinoli, noccioline); oppure la crema tahin (di semi di sesamo); oppure un cucc.io di semi oleosi tra lino, girasole, sesamo, zucca, chia; oppure un cuc.ino di olio di semi di lino (ricco in acidi grassi buoni , gli w3) o di oliva (ricco anche in anti ossidanti); il cocco; oppure un pò di burro "a crudo".

  • una fonte di amidi con fibre (gli amidi da soli, come il riso, il frumento etc, nelle forme di gallette, fiocchi  soffiati,  crekers etc rappresentano esclusivamente una fonte di amidi che diviene zucchero): i cereali integrali (per esempio pane di segale, fette biscottate integrali del cereale a scelta preferibilmente a rotazione, crepe di grano saraceno etc); avocado (è un ottimo alimento che può essere usato sul pane, ha una piccola quantità di amidi, e di proteine, ma soprattutto di vitamine e sali minerali); le verdure (a chi piace la colazione salata, con il pomodoro per esempio); le bacche di gogj (ricche di fibre e di anti ossidanti).
Come per la colazione, è vero che la quantità deve essere definita in base alle necessità metaboliche di ognuno, ma la qualità, nella scelta primaria degli alimenti e dei loro abbinamenti, è fondamentale per il messaggio che vogliamo dare al nostro organismo fin dal mattino:
  • giusta sazietà
  • giusta energia
  • giusto stimolo metabolico
  • giusto appagamento

*per costituzione, in biotipologia, si intende una specificità individuale che comprende: le caratteristiche fenotipiche (lunghezza degli arti, rapporti tra questi e il tronco, rapporti dei tre diversi strati facciali masticatorio, respiratorio e cerebrale), l'assetto ormonale basale, e quello metabolico, cui corrisponde uno specifico temperamento o carattere, e una precisa modalità di reazione con una specifica tendenza ad ammalare. Quello che in PsicoNeuroEndocrinoImmunologia viene ad oggi contestualizzato nella individuale e geneticamente definita, modalità di risposta agli eventi stressanti della vita (alimentari, affettivi o emozionali, virali etc etc) 



venerdì 20 ottobre 2017

i prossimi eventi










Per medici, nutrizionisti, psicologi, con ECM

Psico Neuro Endocrino Immunologia dell'Alimentazione:

quali sono i segnali che continuamente interagiscono                     Milano 22 ottobre 2017
tra di loro tra cibo, metabolismo, sistema ormonale,
stato emotivo e funzione cognitiva, sistema immunitario?              Torino 19 novembre 2017
Come accade che il cibo quotidiano diventa fonte di
equilibrio (o squilibrio), tanto da rappresentare l'obiettivo             Genova 28 gennaio 2017
di valutazione inizia (e finale) per un corretto e
attualissimo approccio della medicina (curativa, e
preventiva) e della psicologia?


Per medici, psicologi

Matching di casi clinici:


Incontri tra specialisti per discutere di casi clinici e
confronto di esperienze                                                                   Bologna 12 novembre 2017





Per tutti                                                                                Trieste lunedì 23 ottobre alle ore 18.30         

                                                                                                                    Presso Hangar Teatri, via Pecenco 10
                                                                                                                    vai al link:


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IOAMOILUNEDĺ - MANGIARE ED ESSERE FELICI? SI PUO’!

Un incontro con la D.ssa Monica Bossi: Medico Chirurgo, Specialista in Medicina Interna, Medicina Olistica e Omeopatia, Nutrizione Biologica, Nutraceutica, Docente in Medicina AntiAging e PnEI presso ImeB.
Un serio “allenamento alla salute” permette a ciascun individuo di essere consapevole di quali sono gli strumenti più efficaci per l’adozione di uno stile di vita "anti aging”:
- il cibo, come nutrimento, come piacere e come medicina per il corpo e per la mente;
- un’attività fisica individualizzata che sia allo stesso tempo fonte di piacere e strumento di attivazione metabolica e di protezione genetica;
- comportamenti, scientificamente studiati e di facile adozione, per evitare lo squilibrio – psico emotivo ed ormonale - causato dallo stress quotidiano;
- l’equilibrio ormonale: elisir di lunga giovinezza

                       


Per tutti      

Biotipologia dello stress:                                                                  Codroipo   23 febbraio 2018

ci nutriamo, ci emozioniamo, ci stressiamo, ci ammaliamo in un modo diverso, costituzionalmente definito: una volta consapevoli della propria predisposizione individuale, abbiamo strumenti semplici ed efficaci per mantenere uno stato di salute il più a lungo possibile
                                                                                                        
                                                                     




per Info e iscrizioni è possibile inviare una mail a:
info@drmonicabossi.net











giovedì 28 settembre 2017

stress e tiroide: la predisposizione genetica




Stress e DNA



Se mettiamo due gemelli omozigoti, ossia geneticamente identici, in condizioni “ambientali” (intendendo l’ambiente come tutto ciò che è esterno al nostro DNA) diverse, l’espressione individuale a sviluppare una malattia, sia essa fisica, psicologica, ormonale, del sistema immunitario o di quello metabolico, sarà diversa. Ovvero su una base genetica identica, anche questi soggetti si comporteranno in modo diverso, ammalandosi precocemente o, per contro, vivendo un buon (e sano) invecchiamento.
Sono gli effetti “epi (attorno) genetici (al Dna)” dello stile di vita sul nostro 


Se mettiamo due gemelli omozigoti, ossia geneticamente identici, in condizioni “ambientali” (intendendo l’ambiente come tutto ciò che è esterno al nostro DNA) diverse, l’espressione individuale a sviluppare una malattia, sia essa fisica, psicologica, ormonale, del sistema immunitario o di quello metabolico, sarà diversa. Ovvero su una base genetica identica, anche questi soggetti si comporteranno in modo diverso, ammalandosi precocemente o, per contro, vivendo un buon (e sano) invecchiamento.
Sono gli effetti “epi (attorno) genetici (al Dna)” dello stile di vita sul nostro genoma: alla nascita, assieme a caratteristiche specifiche che ci definiscono per colore della pelle, altezza, costituzione morfo-psicologica e ormonale di base, sulla catena a doppia elica di Watsoniana  definizione (secondo la sequenza aminoacidica di base: A-A-G-A-A-T-A-T-A), sono presenti anche sequenze di geni che si comportano come veri e propri interruttori. A seconda di come viviamo, come mangiamo, come ci preoccupiamo, come ci soddisfiamo, come ci muoviamo (ovvero di come ci stressiamo o compensiamo), questi interruttori rimarranno quiescenti per tutta la vita o si accenderanno, sviluppando la malattia per cui eravamo (solo) predisposti, o facendoci invecchiare (male) precocemente: sono i cosiddetti polimorfismi genetici, ossia alterazioni frequenti (>1%) nella popolazione umana, di piccole parti del genoma non tali da essere incompatibili con la vita, ma che ne definiscono l’evoluzione.

Questo è ciò che accade in malattie come:
-il diabete mellito dell’adulto
-la sclerosi multipla
- la celiachia
-alcune degenerazioni neoplastiche
-alcune reazioni avverse a farmaci
-le malattie autoimmuni

Vediamo nello specifico i disequilibri di una ghiandola estremamente sensibile allo stress: la tiroide

Stanchezza, alterazione del sonno notturno, alterazione del peso corporeo o della percezione di calore, ritenzione idrica, dolori muscolari, alterazioni del ciclo mestruale e dell’ovulazione nella donna, e della libido nell’uomo, sono alcuni segni di possibile alterazione (funzionale o già organica) della tiroide.
La Medicina Integrata o Funzionale ha forse, come principale vantaggio, quello di distinguere tempestivamente, riconoscendolo e affrontandolo, un quadro sintomatologico “funzionale” (ossia di soli sintomi senza la malattia) da un quadro “organico” (di già avvenuto danno cellulare o tissutale).
La tiroide è uno degli organi (nella sfera endocrinologica) che più si prestano a essere ben (o mal) interpretati nel  momento di pre-malattia e di “semplice” disfunzione, e perciò degna di protezione.

Potendosi considerare come “termostato dello stress” infatti, e svolgendo un importante ruolo nel controllo del metabolismo basale (e quindi della capacità ad ingrassare o a dimagrire), dellattività cardiaca (frequenza cardiaca e consumo di ossigeno), della attività cerebrale (lucidità mentale e capacità cognitive, consumo di energia e produzione di radicali liberi, anche a questo livello), e della funzionalità intestinale (stitichezza o regolarità), della stimolazione genetica cellulare (di riparazione o meno), del metabolismo dei grassi e del colesterolo, la tiroide è uno degli organi che per definizione rispondono fisiologicamente, agli stimoli stressanti ambientali, adeguandosi continuamente.
E così che situazioni fisiologiche come per esempio la gravidanza e epoche ormonali specifiche della vita (come la menopausa), rappresentano fattori che richiedono un adattamento della funzionalità tiroidea, in  modo da supportare la maggior richiesta da parte dellorganismo, e evitarne lo scompenso (fisico, psichico, sessuale, metabolico etc). Come pure situazioni meno fisiologiche come eventi stressanti fisici (sforzi intensi da traslochi, attività fisiche non compensate), dietetici (alimentazioni iperproteiche prolungate), metabolici (anemia da causa diverse). Questo nobile organo però, come tutti gli organi endocrini, non solo non lavora da solo, ma è continuamente modulato dalla centralina di controllo, che è lipofisi (feed-back endocrino).

Tutti i fattori conosciuti per essere stressanti, lo sono anche per il loro impatto sulla tiroide:


-fattori alimentari (comprendenti sostanze presenti, a nostra insaputa nel cibo che, comportandosi da interferenti endocrini, possono modularne la funzione: alcuni conservanti e addittivi, alcuni metalli pesanti, leccesso di calcio introdotto col cibo, le crucifere, la soia) o squilibri dietetici
-fattori immunitari virali o  aspecifici
-fattori psico emotivi
-abitudini di vita non equilibrate (strapazzi fisici, privazioni del sonno per esempio)

Lazione di questi è mediata principalmente dal ruolo di ormoni o citochine che, come conseguenza diretta o indiretta di stress fisco o psichico o ossidoriduttivo o da agenti batterici o virali, influenzano la tiroide risvegliando potenzialmente, in alcuni soggetti, la predisposizione alla malattia, attraverso la via denominatrice comune di innesco del danno dorgano, ossia linfiammazione:

  • il CORTISOLO: a dosi fisiologiche,  ne modula la funzione, favorendo la conversione dellormone prodotto lfT4 nella sua parte attiva, lfT3. Se in eccesso, può portare a un iniziale incremento della attività tiroidea (ipertiroidismo reattivo) e secondario calo della produzione di ormoni o della loro efficacia, per incremento di produzione dellormone attivo fT3 e conseguente saturazione dei recettori verso lo stesso (che risulta pertanto inefficace); oppure per soppressione pituitaria con secondaria riduzione del TSH e conseguente ipotiroidismo reattivo.

  • La LEPTINA: prodotto principalmente dal tessuto grasso nel post prandiale (ma anche in momenti fisiologici come il SONNO), rappresenta il maggior fattore di conversione epatica dellormone fT4 (inattivo) in ormone fT3 (attivo).

  • Gli ESTROGENI: sono degli antagonisti naturali della tiroide, associandosi a una maggior messa in circolo della globulina legante gli ormoni tiroidei (TBHG), rendendoli inefficaci. Possono aumentare fisiologicamente in certe epoche di vita (per esempio in gravidanza, o talora nellendocrinosenescenza e in menopausa, per un non compensato maggior calo dellormone sessuale che li affianca, ossia il PROGESTERONE, e conseguente effetto diEstrogeno dominanza) ; o per una azione indiretta di calo del progesterone da minor produzione secondaria a ipercortisolemia (e conseguente furto del pregnenolone, ormone capostipite degli ormoni sessuali); o per effetto di farmaci (estroprogestinici) o alimenti (per esempio i derivati della soia)

  • PROLATTINA: secondo ormone dello stress per eccellenza, ha una azione di soppressione del TSH (in situazioni di stress prolungato, ma anche di patologia ovarica, o interazione farmacologica, o adenoma ipofisario). Esso stesso viene alterato conseguentemente a modifiche della funzionalità tiroidea.

  • MELATONINA, DHEA , GH (ormone della crescita) e Testosterone invece stimolano la funzione della ghiandola

  • Fatti virali o batterici

La possibile conseguenza sarà:
  • Una resistenza adeguata con mantenimento dellequilibrio,
  • La malattia degenerativa o infiammatoria cronica (come per esempio la tiroidite di Hashimoto, infiammazione provocata da una attivazione anomala del sistema immunitario che non riconosce più come proprie le cellule della tiroide, attaccandole, con conseguente ipofunzionalità della ghiandola) ,
  • L’infiammazione acuta (come la tiroidite di De Quervain, infiammazione transitoria da causa virale o batterica, che può sfociare in una iniziale iperattività del sistema tiroideo e che può risolversi spontaneamente o evolvere).

Saper interpretare e affrontare bene questi momenti direazione tiroidea allo stressè indispensabile non solo per prevenire levoluzione in malattia vera e propria in soggetti predisposti, ma anche per non creare danni causati da una intempestiva e superficiale scelta terapeutica sostitutiva:
semplici alterazioni del TSH, senza modifiche dellFt3, Ft4, sono segni di questo impegno ancora funzionale della tiroide (lIpotiroidismo sub clinico): da supportare e non da sostituire.

Alcuni fondamentali aiuti per questo sostentamento funzionale sono:
-correzione di eventuali squilibri metabolici (come lanemia)
-adeguato riposo
-equilibrio emozionale (anche con laiuto di fito e floriterapici)
-diete bilanciate
-compensi antiossidanti in sforzi fisici prolungati: per esempio lo zinco
-nutraceutici indispensabili (coadiuvanti) la produzione ormonale come il selenio, e le alghe: Dulse, Spirulina,Wakame, Nori, Kombu (tra le altre proprietà, fonti naturali di iodio)
-introduzione periodica di verdure e alimenti contenenti Ac. Fitico e Ossalico che bloccano il Calcio in eccesso (da una alimentazione per esempio troppo ricca in latte e latticini) sono gradite per favorire la tiroide: Rabarbaro, Spinaci, Bietole, Cereali integrali, Legumi
-aiuto dorgano sia tiroideo che di sostegno e drenaggio epatico (dove gli ormoni vengono attivati): fitoterapici,  omotossicologici e omeopatici